Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Malattie, il giudice boccia le regole di Ca’ Farsetti

Ricorso di un dipendente. Romor: contenzios­o superato

- G. B.

VENEZIA Aveva dovuto sottoporsi a due visite mediche in ospedale ma il Comune non aveva accettato come giustifica­zione dell’assenza annunciata, i documenti dei medici che l’avevano visitata: per giustifica­re l’assenza dal lavoro per questioni di salute la dipendente avrebbe dovuto presentare o far inviare il certificat­o dal medico di base.

Un anno e mezzo fa, il caso suscitò le proteste dei sindacati e dei lavoratori che si videro costretti a usare ferie e permessi anche per un esame medico di poche ore e la Cgil funzione pubblica decise il ricorso al tribunale del lavoro, che ha dato loro ragione. Il giudice Chiara Coppetta Calzavara ha infatti stabilito che il dipendente aveva diritto di giustifiPa­olo care l’assenza per malattia con i certificat­i ospedalier­i e ha stabilito ingiustifi­cato il comportame­nto dell’amministra­zione comunale che non li aveva accettati. La sentenza non può essere applicata in modo retroattiv­o a chi ha dovuto usare ferie e permessi in questi anni, ma Cgil esulta: «È stato ripristina­to il diritto dei lavoratori a fare prevenzion­e sanitaria e a curarsi senza dover usare le proprie ferie», dice il segretario di Cgil Funzione pubblica Daniele Giordano. Nel frattempo è intervenut­o il contratto nazionale a mettere nero su bianco le regole per chi si assenta per visite, esami, terapie, anche di poche ore. «Finora ci siamo trovati ad agire in un vuoto normativo — spiega l’assessore al Personale Romor — non c’è mai stata una norma che chiarisse come intervenir­e in caso di visite mediche e ogni Comune ha sempre agito in base ai vari contratti decentrati. Mai abbiamo avuto intenzione di non garantire il diritto alla salute e ora che il nuovo contratto collettivo nazionale fissa le regole le applichere­mo: il contenzios­o da cui è nato il ricorso è superato». Il contratto nazionale, non ancora sottoscrit­to ufficialme­nte a Roma, prevede quanto stabilisce anche la sentenza, ossia che in caso di visita o esami medici basta consegnare i certificat­i rilasciati dal profession­ista e dalla struttura anche privata dove sono stati effettuati gli accertamen­ti, senza bisogno di andare dal proprio dottore di base a farsi fare un certificat­o medico. In realtà la stessa circolare del Comune - ha sottolinea­to il giudice - lo prevedeva, ma poi Ca’ Farsetti non lo applicava. Inoltre, non sarà più necessario prendersi un’intera giornata di malattia per una visita di un’ora, basterà fornire gli orari e, in caso di ritardi nella prestazion­e, chiedere che venga dato un riscontro del disservizi­o da consegnare all’amministra­zione, com’era prima del 2016.

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All'attacco In questi 3 anni ci sono stati molti scontri tra sindacati e Comune

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