Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Domizzi: «A Empoli un ko che brucia: ora c’è il derby e questo Citta è tra le big»
VENEZIA L’interrogativo di giornata: come ripartire e con quali coordinate. Nella settimana che porta al derby Venezia-Cittadella, Maurizio Domizzi traccia la via per archiviare il ko di Empoli nel modo migliore: tenere la barra dritta, ora più che mai.
«Qualcosa che non ha funzionato di sicuro c’è stato — sospira — posso anche dire che, prima della partita del Castellani, avevo detto ai miei compagni che, se avessimo fatto risultato, avremmo riaperto il campionato. Abbiamo lottato ad armi pari, abbiamo in qualche modo limitato la capolista, alla fine ci siamo arresi. Ma dobbiamo prendere il buono che c’è in questa sconfitta. Da un lato, è vero, se vogliamo cambiare passo in tutto e per tutto ci manca tremendamente la vittoria in trasferta. Allo stesso modo ci sono state una serie di circostanze che ci hanno condizionato. Abbiamo affrontato qualche squadra come Spezia e Parma nel momento sbagliato .... ». Insomma, l’obiettivo playoff è inquadrato senza esitazioni e ora tocca al derby con il Cittadella.
«Ho letto le dichiarazioni dei giocatori del Cittadella e quelle di Venturato — sottolinea Domizzi — vedo che credono nella promozione diretta e per me fanno benissimo. Sono a quattro punti dal secondo posto, arrivati a chiudere il discorso salvezza si possono mollare gli ormeggi. Non so valutare tecnicamente la forza del Cittadella, così come quella di altre squadre, quel che posso dire con certezza è che se sono quarti in classifica significa che hanno fatto molto e che, a mio parere, staranno lì a lottare fino in fondo». Domenica al Penzo ci saranno però tante assenze. Audero e Stulac da una parte, Varnier, Vido e pure Kouamé dall’altra. Assenze pesanti ma abbastanza distribuite, anche se numericamente il Cittadella dovrà fare a meno di un numero più consistente di giocatori e del suo attacco titolare al completo.
«Dobbiamo accettare queste situazioni – chiude Domizzi – se si hanno giocatori bravi è normale che durante le pause legate agli impegni con le Nazionali ci possa essere qualche defezione. E bisogna essere orgogliosi, significa che in campo e fuori si sta lavorando bene».