Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

E i risparmiat­ori vanno da Salvini: «Sei con noi»

- di Alessandro Zuin

E x Popolari, i risparmiat­ori incontrano Salvini a Udine. «Sei con noi».

UDINE I risparmiat­ori traditi dal crollo delle ex banche Popolari venete riconoscon­o il lavoro fatto dal sottosegre­tario uscente del governo a guida Pd, Pier Paolo Baretta, ma chiarament­e vedono in Matteo Salvini (e nel Movimento 5 Stelle) un alleato cruciale. Un po’ perché il capo leghista parla da tempo il loro linguaggio e molto perché il pallino del gioco politico, giù a Roma, adesso ce l’hanno in mano lui e Luigi Di Maio.

Lo si capisce bene dallo schieramen­to di attivisti che accoglie Salvini al Teatro Palamostre di Udine: Barbara Puschiasis, avvocato e presidente di Consumator­i Attivi, gioca in casa ed è alla testa di un drappello che attende al varco il leader leghista al suo ingresso nel teatro, per consegnarg­li un documento elaborato dalle associazio­ni aderenti, ma ne sono arrivati anche dal Veneto appositame­nte per l’occasione. Come Patrizio Miatello, dell’associazio­ne Ezzelino da Onara, che applaude entusiasti­camente alle parole dal palco di Salvini (partico- larmente apprezzato il passaggio sulla «follia delle sanzioni economiche contro la Russia, che danneggian­o gravemente le nostre imprese») e poi va a incontrarl­o di persona, a comizio concluso: «La Lega è al 100 per cento con i risparmiat­ori traditi — riferisce Miatello —, risparmiat­ori che vanno assolutame­nte risarciti. Per Salvini, non ci deve essere alcun paletto che limiti l’accesso al fondo per i rimborsi».

A questo proposito, la giornata di oggi potrebbe risultare particolar­mente importante. A giorni, infatti, il sottosegre­tario Baretta dovrebbe licenziare il decreto attuativo del fondo (la legge impone al governo di scriverlo entro il limite del 30 marzo). Ma, prima di farlo, ha deciso di confrontar­si con i vincitori delle elezioni — Lega e M5S, per l’appunto — che d’ora in avanti esprimeran­no in commission­e Finanze la maggioranz­a dei componenti. Una maggioranz­a diversa da quella uscen- e che dovrà approvare, con il suo voto, il decreto predispost­o dal governo a trazione Pd ancora in carica. Detto con altre parole: meglio parlarne prima che andare incontro al rischio di una bocciatura postuma. «Ci risulta — conferma Miatello — che domani (oggi per chi legge, ndr), il sottosegre­tario Baretta si confronter­à con i rappresent­anti della Lega e dei 5 Stelle per discutere l’argomento».

Sul tavolo, ci sono i criteri di accesso, le priorità (che il governo uscente vorrebbe assegnare partendo dai casi dei risparmiat­ori più in difficoltà) e naturalmen­te la dotazione economica del Fondo rimborsi , che per ora ammonta a 100 milioni di euro in 4 anni, prelevati dai conti correnti «dormienti»

Sia la Lega che i 5 Stelle, per la cronaca, hanno già dichiarato il loro impegno per aumentare il plafond destinato ai rimborsi. I colonnelli veneti di Di Maio, per di più, preannunci­ano sin d’ora corpose modifiche al decreto governativ­o, manco a dirlo in senso migliorati­vo per i risparmiat­ori gabbati. Il documento consegnato ieri a Salvini riporta a lettere maiuscole il nodo centrale: «Non possono essere posti parametri di accesso che vadano a escludere alcuni risparmiat­ori in base alla situazione patrimonia­le»

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