Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Infiltrazioni e nomine, il sottopasso finisce in Procura
Esposto di M5s sul tunnel del Terraglio: transazione troppo bassa. Il Comune: ma i problemi risolti
MESTRE Il nuovo sottopasso di via Bacchion (quello che porta dall’uscita Terraglio della tangenziale al centro commerciale Auchan) finisce in Procura, alla Corte dei Conti e all’Anticorruzione. L’esposto è del consigliere del Movimento Cinque stelle Davide Scano che critica la transazione che ha portato nelle casse del Comune (per sistemare l’opera) «solo» 307 mila euro. «Il consulente tecnico nominato dal giudice aveva quantificato in oltre un milione e 400 mila euro la cifra necessaria per eliminare i problemi», scrive il consigliere. Il sottopasso infatti è rimasto per anni a metà servizio a causa delle infiltrazioni d’acqua che hanno costretto il Comune a chiudere le corsie più interne. I primi problemi si erano verificati fin dal 2008 (i lavori erano finiti due anni prima) a cui sono seguiti alcuni interventi risolutori, Ma le infiltrazioni sono ricomparse nel 2012 portando l’amministrazione a presentare ricorso al Tribunale. Alla fine la vicenda si concluse nel 2016 con la transazione contestata. Il timore maggiore di Ca’ Farsetti infatti era che si rischiasse la prescrizione vista le lungaggini della giustizia italiana. E comunque la cifra per il Comune è stata considerata congrua visto che i problemi sono stati risolti e il sottopasso non ha più avuto infiltrazioni. Scano contesta la cifra («Doveva almeno essere il 50 per cento di quanto indicato dal consulente del giudice e che l’amministrazione doveva far proprio, quindi 710 mila euro». dice) ma anche l’iter seguito che ha portato «a una soluzione minimale che ha comportato una notevole riduzioni di costi per i progettisti e per l’impresa (la Icop, ndr) con il rischio che ci sia un accelerato deterioramento della struttura con forte riduzione del tempo di vita complessiva». Ca’ Farsetti sottolinea che la decisione è stata presa a seguito di un parere dell’Avvocatura civica e del consulente tecnico del Comune. Nel mirino però sono finiti anche i progettisti Gianfranco Baldan e Flavio Zanchettin nominato nel 2015 amministratore unico di Pmv «evidenziando quindi un rapporto di fiducia tra l’amministrazione e il professionista», sottolinea Scano. Il risultato è l’esposto che ormai sembra aver sostituito le interpellanze. «Non c’è dialogo — dice — l’amministrazione dice che va sempre tutto bene, le interpellanze vengono discusse dopo anni, e anche l’accesso agli atti è diventato difficoltoso, come in questo caso». Quello sul sottopasso è il sesto esposto che Scano presenta dall’inizio del mandato. ( f. b.)