Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Morellato, il gioiello tiene: ricavi a quota 166 milioni
L’innovazione non sta più nell’ecommerce, che come canale di vendita è ormai maturo. La nuova frontiera si chiama omnichannel e significa trovare le formule migliori per integrare i diversi modi, digitali e tradizionali, di fare shopping. Ne è sicuro Massimo Carraro, presidente di Morellato, gruppo dell’orologeria e dei gioielli di Santa Giustina in Colle, Padova, che ieri ha presentato i risultati di bilancio 2017. Conti che si allineano sostanzialmente con quelli dell’anno precedente: ricavi per 166 milioni (+0,3%) «mentre tutti i grandi gruppi dell’orologeria hanno registrato flessioni». L’ Ebitda risulta invece in contenuta riduzione, da 28,5 a 25,5 milioni. L’effetto, spiega ancora il patron, è collegato ad investimenti affrontati in Kronoshop.com, la startup che realizza il portale di commercio on line lanciato nel 2017 e che propone più di 15 mila articoli dei migliori marchi internazionali.
«Il valore aggiunto di questo servizio – sottolinea Carraro – è che, attraverso un sistema di geolocalizzazione, il cliente sa dove raggiungere il più vicino punto vendita. E’ nel negozio reale che curiamo tutto il post-vendita. Abbiamo almeno il 30% dei consumatori che scelgono i nostri prodotti on line e li vanno a ritirare fisicamente nei negozi». Futuro: Morellato manterrà gli stessi assetti societari: «L’indebitamento è la metà dell’Ebitda – aggiunge Carraro – e dunque c’è una situazione finanziaria solida e dimensionata ai piani di sviluppo anche internazionale». Nel 2017, Morellato, proprietaria dei marchi Sector No Limits, Philip Watch, Lucien Rochat, Chronostar e Bluespirit, ha privilegiato sviluppo e consolidamento nei principali mercati esteri: l’export vale il 40% del fatturato in particolare verso i mercati di Europa, Medio Oriente e Asia. (g.f.)