Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Mestre, ecco la sfida con la capolista. Ziro: «Paura di nessuno»
MESTRE Si gioca a carte coperte. Tre allenamenti a porte chiuse per Bisoli, un po’ di pretattica pure per Zironelli. È il giorno di Mestre-Padova. Si gioca alle 16.30, ci sarà il sole, si respira di primavera e di alta classifica.
All’andata andò così: Mestre brasiliano per 45 minuti, ma i gol li fece il Padova (due). Doppietta di Guidone, Neto Pereira la riapre, Bisoli chiude con la difesa a cinque e porta a casa un successo di platino. Un girone dopo «Zirolandia» è più bella che mai, ha battuto Feralpi, Samb e Bassano, ha perso a Ravenna sotto un nubifragio e con circostanze avverse. In classifica il Mestre è settimo, sprinta che è un piacere mentre il Padova veleggia con scarsi disturbi in testa alla classifica, senza però aver ancora chiuso definitivamente il discorso. Dice poco Bisoli, che ha varato addirittura tre allenamenti a porte chiuse. Il suo Padova va, ma non corre tanto da far deragliare la concorrenza, che è ancora lì aggrappata.
Nel girone di ritorno di punti ne ha fatti 19, tanti quanti il Mestre e la Reggiana e la questione ha ancora i punti sospensivi. Oggi Bisoli proverà a dare il colpo di grazia alla concorrenza. Magari schierando a sorpresa Marcandella, già decisivo all’andata e che in questi giorni, al riparo da occhi indiscreti, è stato provato nella formazione titolare. È stato provato pure il centrocampo senza Sarno e con Pulzetti trequartista. Insomma, di soluzioni in ballo ce ne sono e pure Zironelli qualche sorpresa ce la potrebbe avere. Dario Sottovia, per esempio, assente a Bassano e decisivo, sempre dalla panchina, nelle ultime tre partite. Ci sarà Neto Pereira, contro il suo Padova, ci saranno Perna e Favaro, Zecchin e pure Beccaro.
Insomma, di carne al fuoco ce n’è parecchia e ultimamente chi ha comprato il biglietto per assistere a una partita del Mestre si è sempre divertito: «Abbiamo grande rispetto per il Padova – dice Zironelli – è primo e se lo merita, alla fine chi vince ha ragione. Ma non abbiamo paura di nessuno e abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti».