Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cortina, Olimpiadi addio. Zaia rilancia «Io vado avanti»
Il Coni ufficializza la scelta. Scontro politico
VENEZIA Olimpiadi, ora è ufficiale. Dopo l’anticipazione pubblicata ieri dal Corriere del Veneto, il Coni con una nota ha annunciato di aver comunicato al Cio la candidatura di Milano e Torino. Anche se resta qualche spiraglio ad «allargare ad altri territori», per Cortina è un addio. Ma Luca Zaia non molla: «Vado avanti».
VENEZIA Il sogno della candidatura di Cortina (e delle Dolomiti) ai Giochi olimpici invernali del 2026, appena nato, è già finito. L’ha stroncato sul nascere, come anticipato dal Corriere del Veneto, il Coni guidato da Giovanni Malagò che ieri, con una nota, ha annunciato di aver comunicato al Cio la candidatura ufficiale di Milano e Torino a sede ospitante per l’Italia. Certo sul piano strettamente formale qualche spiraglio ancora rimane (nella nota si parla della possibilità di «allargare anche ad altri territori eventuali soluzioni per le differenti competizioni») e il governatore Luca Zaia non demorde («Noi andiamo avanti») ma è indubbio che la mossa del Coni, a due giorni dalla scadenza del termine fissato dal Cio per la presentazione delle candidature, è un macigno sulle ambizioni di Cortina, del Bellunese, del Veneto e a ben vedere di tutto il Nordest, visto che il progetto era sostenuto anche dalle Province autonome di Trento e Bolzano. Il Nordest si vede superato dal Nordovest, da quell’asse Milano-Torino che molti fanno combaciare con la neonata alleanza tra la Lega dei lombardi Salvini e Fontana e il Movimento Cinque Stelle della piemontese Appendino.
Il Coni, che riferisce di aver fatto la sua scelta dopo un lungo dialogo con il Cio, iniziato il 29 settembre 2017 e poi proseguito con «numerosi incontri e contatti» in questi mesi, precisa d’essere comunque in attesa «della formazione del nuovo governo al quale, nei tempi e nei modi che verranno concordati, sottoporrà uno studio di fattibilità già realizzato ad inizio del 2018, per una valutazione complessiva dell’intero progetto che possa portare benefici a tutta l’Italia» e ricorda che in ogni caso toccherà «esclusivamente al Cio, nel rispetto delle sue competenze tecniche e della Carta Olimpica, decidere quale città invitare ad essere ufficialmente candidata per i Giochi». E però il dado ormai è tratto.
Un beffa per Cortina, che proprio ieri pomeriggio ha riunito il consiglio comunale per approvare - all’unanimità - la sua «manifestazione d’interesse». E Zaia non ci sta: «Lavoreremo e ci batteremo a testa bassa affinché il nostro dossier sia valutato con lo scrupolo e l’attenzione che si deve a un contesto che è simbolo della montagna in tutto il mondo. Non siamo qui per fare la guerra a nessuno, ma non abbiamo alcun timore a confrontarci con chicchessia». Il governatore chiama in causa Trento e Bolzano, che però, a differenza del Veneto, non rilasciano dichiarazioni ufficiali. Poi continua rivendicando le strutture all’avanguardia del comprensorio Superski, la bellezza delle Dolomiti patrimonio dell’Unesco, l’imminente organizzazione, proprio a Cortina, dei Mondiali di sci del 2021. Un po’ fa spallucce («Non mi stupisce che si parli di Milano e Torino al momento le loro sono le uniche manifestazioni d’interesse formalizzate») e un po’ minaccia: «Noi siamo sempre rispettosi delle regole e ligi a regolamenti e procedure. Vigileremo e verificheremo che tutti le abbiano rispettate». A sera, dalla Regione e dal Comune di Cortina partono le lettere al Coni (Palazzo Balbi, scrive Zaia a Malagò, «farà quanto in suo potere per garantire, anche dal punto di vista più strettamente organizzativo, la migliore riuscita dell’evento») ma la missiva è accolta con gelo a Roma: «Il Coni ha inoltrato correttamente le due lettere al direttore generale del Cio - si legge in una nota - nel comune interesse di identificare lo scenario migliore per il territorio italiano». Ma il Cio potrebbe mai scegliere una città contrapposta a quella indicata dal Coni, così sconfessando i suoi rappresentanti italiani? Intanto l’Austria propone Graz e Schladming, nel Land della Stiria.
Si vedrà quale esito avrà la battaglia di Zaia e se al Veneto toccherà magari, in caso di vittoria di Milano&Torino, qualche gara di consolazione (a Verona o sulle Dolomiti). Nel frattempo infuria la polemica politica. Il Pd attacca il governatore a testa bassa: «La sua è stata una scelta in ritardo, affrontata con superficialità» (Roger De Menech); «Un’indecisione frutto di un consapevole calcolo politico, nel quadro delle trattative tra Lega e M5S per la formazione del governo» (Alessia Rotta); «Non bastano le sue campagne pubblicitarie» (Andrea Ferrazzi); «L’asse Di Maio-Salvini schiaccia il Veneto» (Alessandro Bisato). Zaia incassa però il sostegno di Marco Michielli, presidente di Confturismo e Federalberghi Veneto («Quella di Cortina è una candidatura prestigiosa») e del senatore dell’Udc Antonio De Poli, che si chiede malizioso: «Se il termine per le candidature era il 31 marzo, perché il Coni
ha bruciato i tempi?».