Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Serenissim­e torture, riapre palazzo Zaguri

Polo museale privato: 36 sale e una libreria su quattro piani. Crimini e pene, poi ci sarà spazio anche per Casanova. Biglietto a 16 euro, Rigoni punta sui grandi numeri di «Real bodies» a Jesolo

- Gloria Bertasi

VENEZIA Nelle capitali europee spopolano, ce ne sono di tutti i tipi, dalle cere di personaggi famosi alle vicende storiche più bizzarre. Ma a Venezia di musei di questo genere, «pop» o divulgativ­i che dir si voglia, non ce n’erano, fino a ieri. Palazzo Zaguri di campo San Maurizio, dimora patronale tra Cinquecent­o e Ottocento ed ex scuola media, dopo due anni di restauri diretti dall’architetto Alberto Torsello, è divento un museo e la sua prima mostra, «Venice Secrets: crime and justice», (aperta da domani al 1 maggio, biglietto a 16 euro) propone un viaggio nel tempo, fino agli anni della Repubblica, con un focus: il sistema di giustizia di Venezia. Con dovizie di particolar­i, come macchine di coercizion­e e di tortura, documenti originali e filmati, si scopre che la Serenissim­a era sì libera e florida, ma solo per chi rispettava le regole: chi sgarrava era punito con severità. Il primo museo privato della città — che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a chi temeva l’ennesimo hotel — 36 sale e una libreria su quattro piani, porta la firma di Mauro Rigoni, amministra­tore delegato di Venice Exhibition, la società diventata famosa con «Real bodies» di Jesolo, esposizion­e di corpi umani plastifica­ti che ha attirato migliaia di visitatori. Quei corpi sono anche a «Crime and justice», usati per far comprender­e al visitatore l’impatto delle pene. «Non è una mostra cruenta ma scientific­a - dice lo storico Davide Busato, curatore dell’evento - vogliamo raccontare la Serenissim­a con storie, luci e odori (Il Mercante di Venezia ha fornito profumi, ndr)». Un piano è dedicato alle carceri, uno alla tortura, un altro alla pena di morte e l’ultimo all’inquisizio­ne e ogni oggetto esposto è stato selezionat­o da un comitato scientific­o composto da Busato, dall’archivista Michela Dal Borgo, dai professori Giovanna Fiume (Università di Palermo) e Claudio Povolo (Ca’ Foscari) e dal criminolog­o Roberto Paparella. Non sarà l’unica mostra ospitata a palazzo Zaguri. Nelle prossime settimane aprirà l’esposizion­e dedicata a Casanova, a cura dell’omonima Accademia. Nel piano nobile, invece, saranno ospitati i «Real bodies» in salsa veneziana: ci sarà il corpo di un gondoliere in posa, i polmoni di un maestro vetraio di Murano. L’investimen­to è importante, 5 milioni di restauri, e Venice Exhibition rimarrà a Palazzo Zaguri per diciotto anni. «L’uso del multimedia­le per far conoscere la storia è molto interessan­te - commenta l’assessore al Turismo Paola Mar il palazzo si sposa per questo genere di offerta, la ricostruzi­one della giustizia della Serenissim­a è seria». Ieri anche Claudio Vernier dell’Associazio­ne piazza San Marco ha visitato il palazzo: «Ci andavo a scuola ed era fatiscente, il restauro è molto bello e questi musei spopolano nelle capitali straniere - dice - dalla mostra si evince una cosa: la certezza della pena faceva funzionare la Serenissim­a».

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● Palazzo Zaguri, in campo Manin, è stato una residenza fino Vision)
La vicenda ● Palazzo Zaguri, in campo Manin, è stato una residenza fino Vision)
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Crime & Justice La mostra è divisa in varie sezioni, dalle torture, alla pena di morte, fino alla ricostruzi­one delle carceri nel sottotetto. La mostra sarà aperta fino a maggio (foto
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all’Ottocento, poi una scuola media. E’ stata venduto e restaurato e affittato alla Venice Exhibition
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