Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Niente Fb e minacce padre sotto accusa
Di fronte al giudice ha anche cercato di difendersi: «Sono dispiaciuto, cercavo solo di essere un buon padre». Ma il pm Alessia Tavarnesi ha portato a processo un 50enne marocchino, che all’epoca era residente a Dolo, accusato di aver maltrattato la moglie e, soprattutto, la figlia che a suo dire era troppo «occidentale». La ragazzina, maggiorenne, come tutte le coetanee avrebbe voluto essere indipendente, vestirsi a suo piacere, usare Facebook. Ma quel «padre-padrone» glielo impediva: non la faceva uscire mai da sola, se il vestito non gli andava bene le diceva di cambiarsi e le proibiva i social. Lei, per contro, aveva aperto un profilo Facebook di nascosto, dove postava le foto sue con gli amici in alcuni locali della zona, ma un amico del padre l’aveva visto e ne era nato l’ennesimo litigio. E in quelle occasioni le minacce erano violente: da «ti sfregio con l’acido» a «ti ammazzo», sia nei confronti della ragazza che della moglie. I fatti risalgono ormai ad alcuni anni fa, tanto che già nel 2014 l’uomo era stato allontanato dalla famiglia con un’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, poi revocata perché lui non si era fatto più vedere. Il prossimo 24 ottobre ci saranno la discussione e la sentenza di fronte a giudice Sonia Bello. (a. zo.)