Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia, il sogno A dura un tempo
Avanti con un’autogol di Ariaudo, lascia campo ai padroni di casa dopo il super pari di Maiello
FROSINONE Forse, dopotutto, è giusto così. Forse era troppo pretendere addirittura di giocarsi la promozione diretta, perché in trasferta il Venezia continua a stentare. Lo dicono i fatti, visto che il successo lontano dal Penzo divenuto ormai fortino manca addirittura dal 4 novembre scorso. Il 2-1 di Frosinone conferma una tendenza, quella di una squadra in salute, ma che semplicemente di fronte alle più forti non riesce ad andare oltre i propri limiti. Ci si mette pure il caso, a complicare la vita a Filippo Inzaghi, ieri squalificato e in tribuna a osservare i suoi accarezzare a lungo il sogno di una vittoria che avrebbe avuto l’effetto di una scossa al campionato.
Perché quanto sia mancato Alex Geijo a questa squadra lo si è visto anche ieri, quando l’assenza a sorpresa del centravanti spagnolo, rimasto a casa perché sta per diventare padre, ha creato un’improvvisa voragine. Non che Zigoni, scelto da Inzaghi per far compagnia a Litteri, demeriti, ma onestamente l’intesa che esiste fra Geijo e Litteri è un’alchimia che manca a tutta la squadra. Per un tempo tiene egregiamente, il Venezia, colpisce quasi per caso con una clamorosa autorete di Ariaudo, che la combina grossa e che al 25’ buca il suo portiere con un colpo di testa alla rovescia.
Il Venezia sin lì si era difeso, non aveva fatto molto per segnare, ma il Frosinone in crisi nelle ultime settimane, confermava di essere bloccato mentalmente e di non riuscire a scrollarsi di dosso la pesantezza di dover vincere a tutti i costi. Perché «obbligato» alla promozione diretta da una tifoseria insofferente. Poi, come per magia, ecco il capolavoro di Maiello, che con un tiro a giro meraviglioso buca l’incolpevole Vicario. E lì tutto cambia, perché il Frosinone si sblocca e si rimette a correre, il Venezia si preoccupa e in sette minuti subisce anche il secondo gol. Una carambola impazzita in area, il cui ultimo tocco premia Citro dopo la rovesciata mancata di Dionisi. A quel punto Inzaghi molla gli ormeggi, toglie Cernuto e mette Fabiano, poi sgancia pure Firenze e chiude con Falzerano esterno basso. Tutto inutile, perché a Zigoni annullano un gol per fuorigioco e il resto è un flipper che non indovina la sponda giusta. Il Frosinone vince, il Venezia perde. E probabilmente chiude in un cassetto il sogno promozione diretta. Ma ci sono ancora i playoff. E non è poco.