Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Casinò, bocciato il nuovo contratto Sindacati spaccati, futuro in bilico
Referendum, votano 9 dipendenti su 10. «Ora si riapra la trattativa». Incognita cause
VENEZIA Tutto da rifare, se ci sarà la voglia da parte di tutti di sedersi nuovamente attorno un tavolo. Il risultato è stato schiacciante: i contrari hanno doppiato i favorevoli e così il nuovo contratto del Casinò non s’ha da firmare.
I lavoratori hanno deciso che il documento deve essere migliorato e che va riaperta la trattativa. In realtà hanno fatto i conti senza l’oste perché non è detto che il Comune sia pronto a cambiare nuovamente quello che era stato faticosamente scritto dopo il confronto con i sindacati e la pre-intesa siglata con Cgil, Snalc e Rlc, che avevano deciso di arrivare alla fine del percorso al contrario di Fisascat Cisl, Siam, Ugl e Uil che invece si erano fatte da parte prima perché non condividevano l’impostazione. Alla fine hanno vinto loro, convincendo i lavoratori che qualcosa di meglio si poteva ottenere e che la proprietà avrebbe riaperto il confronto. Lo scrutinio infatti ha portato a 316 no, 153 sì, otto schede nulle (ha votato il 92 per cento dei dipendenti). Anche sui risultati le sfumatore sono importanti: i 133 contrari contro i 44 favorevoli di Ca’ Vendramin Calergi (183 a 109 a Ca’ Noghera) ben evidenziano l’ostilità soprattutto dei cosidetti anziani (assunti ante 1999) che hanno poi trascinato anche i giovani nella loro battaglia contro il taglio di alcune posizioni.
Ha pesato l’assenza di clausole di salvaguardia occupazionale per la tutela dei lavoratori «alla luce delle continue minacce fatte dalla proprietà di esuberi e licenziamenti», hanno ribadito più volte i sindacati sull’Aventino critici anche su quello che hanno definito «l’indebolimento» dell’istituto dello sciopero e delle assemblee dei lavoratori». E’ stato modificato l’articolo sulla mobilità del personale tra tutti i reparti rendendo il lavoro più flessibile, così come sono stati apportati dei cambiamenti sulla parte delle malattie, tutti aspetti che hanno pesato sulla scelta dei croupier.
«Va riaperta la contrattazione ricomponendo una struttura di relazioni sindacali adeguate che rappresentino effettivamente la pariteticità tra i ruoli sindacali e aziendali — scrive la Cisl — un’organizzazione del lavoro non con direzione unilaterale, un nuovo articolato sulla mobilità interna, una decorrenza e una durata contrattuale che rappresenti effettivamente gli interessi dei lavoratori, una premialità che tenga conto dei diritti individuali dei lavoratori e delle loro professionalità». Sgb subito dopo l’esito dei risultati ha subito scritto all’assessore alle Società partecipate Michele Zuin chiedendo di ricominciare il confronto per un nuovo contratto, mentre la stessa Cisl ha convocato per giovedì una assemblea unitaria tra i sindacati. La verità però è che i rappresentanti dei lavoratori non sono mai stati così divisi come oggi. Spiega Matteo Matteuzzi della Cgil, pronto a discutere la sua posizione con il proprio sindacato: «L’esito del referendum è stato il risultato delle promesse fatte da qualcuno sulla riapertura della trattativa e sul miglioramento del contratto. Adesso sono loro ad avere la responsabilità di gestire questo momento, è chiaro che parteciperemo a qualsiasi confronto ma noi il contratto lo avevamo chiuso».
Ca’ Farsetti tace, anche se l’esito, seppur con numeri diversi, era atteso. L’assessore potrebbe decidere di riaprire la trattativa, o al contrario chiudere a qualsiasi nuovo confronto, considerando che il consiglio comunale ha votato il piano di risanamento con tanto di esuberi e chiusura della sede di Venezia. Momento cruciale sarà il pronunciamento del giudice, previsto a fine mese, sulle cause dei lavoratori contro il nuovo regolamento.
Cisl Servono relazioni sindacali più in linea con i lavoratori
Cgil Hanno la responsabilità di mantenere le promesse fatte