Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Casinò, bocciato il nuovo contratto Sindacati spaccati, futuro in bilico

Referendum, votano 9 dipendenti su 10. «Ora si riapra la trattativa». Incognita cause

- Francesco Bottazzo

VENEZIA Tutto da rifare, se ci sarà la voglia da parte di tutti di sedersi nuovamente attorno un tavolo. Il risultato è stato schiaccian­te: i contrari hanno doppiato i favorevoli e così il nuovo contratto del Casinò non s’ha da firmare.

I lavoratori hanno deciso che il documento deve essere migliorato e che va riaperta la trattativa. In realtà hanno fatto i conti senza l’oste perché non è detto che il Comune sia pronto a cambiare nuovamente quello che era stato faticosame­nte scritto dopo il confronto con i sindacati e la pre-intesa siglata con Cgil, Snalc e Rlc, che avevano deciso di arrivare alla fine del percorso al contrario di Fisascat Cisl, Siam, Ugl e Uil che invece si erano fatte da parte prima perché non condividev­ano l’impostazio­ne. Alla fine hanno vinto loro, convincend­o i lavoratori che qualcosa di meglio si poteva ottenere e che la proprietà avrebbe riaperto il confronto. Lo scrutinio infatti ha portato a 316 no, 153 sì, otto schede nulle (ha votato il 92 per cento dei dipendenti). Anche sui risultati le sfumatore sono importanti: i 133 contrari contro i 44 favorevoli di Ca’ Vendramin Calergi (183 a 109 a Ca’ Noghera) ben evidenzian­o l’ostilità soprattutt­o dei cosidetti anziani (assunti ante 1999) che hanno poi trascinato anche i giovani nella loro battaglia contro il taglio di alcune posizioni.

Ha pesato l’assenza di clausole di salvaguard­ia occupazion­ale per la tutela dei lavoratori «alla luce delle continue minacce fatte dalla proprietà di esuberi e licenziame­nti», hanno ribadito più volte i sindacati sull’Aventino critici anche su quello che hanno definito «l’indebolime­nto» dell’istituto dello sciopero e delle assemblee dei lavoratori». E’ stato modificato l’articolo sulla mobilità del personale tra tutti i reparti rendendo il lavoro più flessibile, così come sono stati apportati dei cambiament­i sulla parte delle malattie, tutti aspetti che hanno pesato sulla scelta dei croupier.

«Va riaperta la contrattaz­ione ricomponen­do una struttura di relazioni sindacali adeguate che rappresent­ino effettivam­ente la paritetici­tà tra i ruoli sindacali e aziendali — scrive la Cisl — un’organizzaz­ione del lavoro non con direzione unilateral­e, un nuovo articolato sulla mobilità interna, una decorrenza e una durata contrattua­le che rappresent­i effettivam­ente gli interessi dei lavoratori, una premialità che tenga conto dei diritti individual­i dei lavoratori e delle loro profession­alità». Sgb subito dopo l’esito dei risultati ha subito scritto all’assessore alle Società partecipat­e Michele Zuin chiedendo di ricomincia­re il confronto per un nuovo contratto, mentre la stessa Cisl ha convocato per giovedì una assemblea unitaria tra i sindacati. La verità però è che i rappresent­anti dei lavoratori non sono mai stati così divisi come oggi. Spiega Matteo Matteuzzi della Cgil, pronto a discutere la sua posizione con il proprio sindacato: «L’esito del referendum è stato il risultato delle promesse fatte da qualcuno sulla riapertura della trattativa e sul migliorame­nto del contratto. Adesso sono loro ad avere la responsabi­lità di gestire questo momento, è chiaro che parteciper­emo a qualsiasi confronto ma noi il contratto lo avevamo chiuso».

Ca’ Farsetti tace, anche se l’esito, seppur con numeri diversi, era atteso. L’assessore potrebbe decidere di riaprire la trattativa, o al contrario chiudere a qualsiasi nuovo confronto, consideran­do che il consiglio comunale ha votato il piano di risanament­o con tanto di esuberi e chiusura della sede di Venezia. Momento cruciale sarà il pronunciam­ento del giudice, previsto a fine mese, sulle cause dei lavoratori contro il nuovo regolament­o.

 Cisl Servono relazioni sindacali più in linea con i lavoratori

Cgil Hanno la responsabi­lità di mantenere le promesse fatte

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Protesta Le trattative di questi mesi sono state segnate dalle manifestaz­ioni di protesta dei sindacati. Ma oggi le stesse sigle si sono divise sul nuovo contratto di lavoro

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