Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Rinaudo: «Nelle trasferte ci manca ancora qualcosa ma per la A noi ci siamo»
VENEZIA Una considerazione: il Venezia ha completato la missione salvezza con nove giornate di anticipo. Ed è un merito indiscutibile, quello di Filippo Inzaghi, capace di tirare fuori il massimo da un gruppo che sta viaggiando ad altissimi livelli. I playoff restano alla portata anche dopo il ko a Frosinone e il pari a Carpi. Pareggio che nelle idee del presidente Joe Tacopina avrebbe dovuto essere una vittoria e che si è trasformato in un’occasione persa.
Rinaudo, che ne pensa delle parole del presidente?
«Il presidente vuole il massimo ed è giusto. A Carpi la qualità della partita non è stata entusiasmante, ma è vero che al Cabassi in pochi nelle ultime settimane erano riusciti a vincere. E c’è un aspetto che magari non è stato considerato a sufficienza».
Vale a dire?
«Il fatto che, pareggiando, abbiamo mantenuto il vantaggio nello scontro diretto. Non è scontato che andiamo ai playoff, sarebbe un traguardo molto importante dopo essere partiti dalla D. Diamo merito ai ragazzi per quello che stanno facendo».
Perché la vittoria in trasferta manca da cinque mesi?
«E’ un aspetto su cui ci manca qualcosa. Probabilmente il gruppo, quando è chiamato a giocare partite come quella di lunedì, inconsciamente può avere un po’ di paura».
Quante possibilità ci sono di andare i playoff?
«Le possibilità ci sono. Siamo nel gruppone, ci confrontiamo con squadre di primissimo livello e con altre, come il Cittadella, che giocano insieme da anni e hanno una mentalità di un certo tipo. In casa abbiamo un rendimento da serie A diretta con tante vittorie e ce la siamo giocata con chiunque: vogliamo continuare a farlo».
Domenica arriva il Brescia, una partita alla vostra portata. All’andata arrivò quella che resta la vostra ultima vittoria in trasferta...
«Stiamo “tirando” da diversi mesi, non è semplice andare sempre al massimo. Però vorrei sottolineare il gruppo che si è creato: ci sono giocatori che vengono impiegati poco ma che, quando rispondono, dimostrano di essere pienamente coinvolti in questo progetto».