Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il killer del Bresciano condannato nel 2013 dal tribunale di Venezia
VENEZIA Cosimo Balsamo, il killer che nel Bresciano ha ammazzato due persone prima di uccidersi, nel 2013 aveva patteggiato venti giorni di carcere di fronte al gup di Venezia per minacce e detezione di munizioni. L’accusa era di aver messo nel cestino della bicicletta di un giudice bresciano tre cartucce di fucile e otto proiettili di pistola. Accanto, un biglietto intimidatorio. La colpa del magistrato? Aver deciso sulla confisca di un immobile di Balsamo. Sempre in Veneto anche una delle ultime vicende giudiziarie che avevano coinvolto il killer: la richiesta di revisione, respinta dalla Corte d’appello veneziana, della condanna a sette anni incassata da Cosimo a Brescia per associazione a delinquere, furto e ricettazione. (a.pri.) sottolinea il pm, che le loro decisioni erano in radicale contrasto con quanto consigliato dalla scienza. I genitori di Eleonora hanno trasmesso sì alla figlia le loro illusioni, ma hanno anche negato alla ragazza le possibili alternative alle stesse, impedendo così che Eleonora potesse fare una scelta libera e consapevole, che l’avrebbe portata probabilmente a sopravvivere alla malattia.
Per questi motivi, sottolinea il magistrato nel dispositivo, nonostante abbiano agito per amore, i signori Bottaro hanno messo in essere tutti i presupposti perché si giungesse alla morte annunciata di Eleonora e quindi devono affrontare un giudizio.
La parola ora passa ai giudici della Corte d’Appello di Venezia.
L’accusa
Non avrebbero spiegato alla figlia i rischi del rifiuto della medicina tradizionale