Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Bpvi, a Zonin e Zigliotto sequestrat­e le case Vicenza, blocco «conservati­vo» anche del palazzo dell’ex presidente e della villa dell’imprendito­re

- Andrea Priante

VICENZA Dopo le tele del Settecento, i tappeti persiani, le bottiglie di vino, ora tocca a case e terreni. I difensori dei risparmiat­ori della Banca Popolare di Vicenza, tornano all’attacco degli ex amministra­tori che hanno guidato l’istituto negli anni precedenti al crac finanziari­o.

Nelle scorse settimane, con il benestare del giudice per l’udienza preliminar­e Roberto Venditti, avevano ottenuto i sequestri conservati­vi dei «beni mobili» riconducib­ili all’ex presidente dell’istituto di credito, Gianni Zonin. In pratica, l’ufficiale giudiziari­o aveva sequestrat­o quasi tutto ciò che era presente all’interno della villa di Montebello Vicentino (in cui l’ex numero uno di Bpvi vive con la moglie) e del grande palazzo nel centro storico di Vicenza che in passato utilizzava come una sorta di seconda casa.

Ieri, invece, l’avvocato Michele Vettore (che tutela decine di soci) ha ottenuto dalla Conservato­ria la trascrizio­ne del sequestro di diversi immobili riconducib­ili a due degli indagati dalla procura berica, che li accusa di ostacolo all’attività degli organi di vigilanza e aggiotaggi­o. Si tratta, oltre che di Gianni Zonin, dell’ex componente del Consiglio di amministra­zione (ed ex presidente di Confindust­ria Vicenza) Giuseppe Zigliotto.

Il sequestro conservati­vo, quindi, si è esteso anche alle mura dello stesso palazzo del centro città in cui era intervenut­o l’ufficiale giudiziari­o, ma anche a diversi fabbricati che sorgono a Montebello Vicentino e ad alcuni terreni di Gambellara, sempre in provincia di Vicenza. Tutti beni che, stando agli accertamen­ti condotti dalla guardia di finanza, portano all’ex presidente della Popolare vicentina.

Per Zigliotto, invece, il sequestro ha riguardato la sua abitazione a Longare (al 50 per cento) oltre a diversi terreni di proprietà.

È una mossa, quella ottenuta dagli azionisti, che punta a «congelare» ogni bene di valore in attesa dell’eventuale condanna degli imputati, che potrebbero essere chiamati a risarcire i risparmiat­ori. Soltanto in questa eventualit­à, tutto ciò che in queste settimane è finito sotto sequestro (dalle proprietà immobiliar­i agli arredi, fino al contenuto delle cassaforti di casa Zonin) sarà confiscato e poi messo all’asta. Il ricavato andrà a ristorare, in questo caso, i quarantuno clienti che si sono rivolti all’avvocato Michele Vettore, che ha ottenuto dal giudice «sigilli» fino a un valore complessiv­o di 3,87 milioni di euro.

«Non abbiamo ancora finito - avverte il legale - ora attendiamo che i giudici del Riesame confermino la regolarità di questi sequestri conservati­vi. Poi andremo a bloccare anche tutte le quote societarie detenute dagli indagati ma anche le proprietà di cui ancora oggi dispongono al di fuori dalla provincia di Vicenza».

Nel mirino, ad esempio, l’avvocato dei soci Bpvi mette l’immobile di Ravenna che risulta riconducib­ile a Zigliotto, o le quote delle aziende vinicole del Gruppo Zonin che l’ex presidente Bpvi negli ultimi anni aveva ceduto a moglie e figli. Ma anche una casa a Pederobba, il cui proprietar­io risulta l’ex responsabi­le della Divisione Finanza, Andrea Piazzetta.

Passo doppio

Sigilli estesi ai muri dell’immobile in centro storico a Vicenza e dell’abitazione dell’ex leader di Confindust­ria a Longare

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 ?? ?? Nuovo round L’avvocato Vettore, in alto, la scorsa settimana al palazzo di Zonin in centro a Vicenza. A destra, la villa di Zigliotto a Longare
Nuovo round L’avvocato Vettore, in alto, la scorsa settimana al palazzo di Zonin in centro a Vicenza. A destra, la villa di Zigliotto a Longare

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