Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Cortina in corsa, decisivo il dossier e poi il governo
Una cosa è certa: se l’Italia non riuscirà a darsi un governo, o se lo darà troppo tardi, qualunque candidatura sarà spacciata. Il ruolo di Palazzo Chigi (e non soltanto di Palazzo Chigi: per le Olimpiadi di Roma 2024, poi affossate dal sindaco Virginia Raggi e dal M5S, il Coni raccolse la bellezza di 72 lettere a sostegno) è infatti determinante per la credibilità della corsa olimpica. L’ha spiegato al Corriere del Veneto Manuela Di Centa, campionessa del fondo e membro onorario del Cio: la candidatura impegna tutta la Nazione ed è impensabile che Coni, Comune e Regione (qualunque essi siano) possano farcela da soli.
Nell’attesa, le «manifestazioni d’interesse» di Cortina, Milano e Torino, perché di tre «manifestazioni» distinte si tratta, pari sono. Milano è partita in anticipo, è vero, ma Torino vanta l’esperienza dei Giochi 2006 e Cortina ha stupito il Coni per la velocità e la competenza con cui, in pochi giorni, è riuscita a mettere a punto la sua lettera. La partita vera, dunque, si giocherà sui dossier che le tre città dovranno studiare e poi scrivere per convincere Coni, governo (se mai ci sarà) e Cio della bontà della loro proposta, prima della scrematura del 7 ottobre, quando a Buenos Aires, Argentina, sarà ufficializzata la candidata italiana (che sarà una soltanto, ovviamente, come ribadito ieri dal presidente del Coni Giovanni Malagò).
Anche se non è richiesto dal Cio, il Veneto si prepara a nominare un comitato strategico per la redazione del suo dossier, creando sinergie sia per gli impianti di gara che per l’ospitalità con le Province autonome di Trento e Bolzano. E si potrebbe guardare anche oltre, per esempio all’Austria, visto che l’Agenda 2020 del Cio ha fatto cadere il divieto dei Giochi «diffusi» oltre a quello delle città che già hanno ospitato un’edizione del passato, come Cortina 1956. Gli emissari del Cio sono attesi a maggio e per allora dovranno essere pronte le prime risposte alle domande fondamentali: dove si faranno i quattro palazzetti del ghiaccio necessari per le disciplina indoor? Dove si costruiranno i due - non uno villaggi
Verdetto Il nome della candidata italiana sarà reso noto il 7 ottobre a Buenos Aires
olimpici (uno in quota per gli sport alpini, l’altro in pianura per il ghiaccio) per i 7 mila atleti attesi? Chi garantirà la corretta gestione futura degli impianti permanenti (le lettere, firmate, vanno allegate alla candidatura)? Quanto costeranno quelli temporanei? Se l’evento sarà diffuso, quanto costerà spostare il «popolo olimpico»? E quanto garantirne la sicurezza (in Corea c’erano 40 mila persone e 80 mila addetti alla security)?
Dopo Roma 2024 e Roma 2020, quando a dire niet fu il premier Mario Monti (lo stop costò a Mario Pescante la vicepresidenza del Cio), Malagò si gioca moltissimo in questa partita (anche il sogno di sedere lui, un domani, al Cio) e non ammetterà pasticci; soprattutto non consentirà che la leale e per certi versi virtuosa competizione tra Cortina, Milano e Torino si trasformi in una guerra fratricida e campanilistica sotto gli occhi del mondo.