Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Casellati a Venezia: «L’autonomia sia priorità del nuovo governo»
La presidente del Senato: «Ho paura di svegliarmi da un sogno questa carica mi riempie d’orgoglio e mi fa tremare i polsi»
La neopresidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, ha scelto Venezia come prima visita ufficiale, «perchè - ha detto questo è il territorio che mi ha eletto e quindi è un atto simbolico molto importante». La seconda carica dello Stato ha incontrato il governatore Luca Zaia e ha parlato anche di autonomia. «Sia priorità del prossimo governo» ha detto.
VENEZIA Alla vigilia del vertice tra il governatore Luca Zaia e i 74 neoeletti parlamentari veneti, lunedì, a Palazzo Grandi Stazioni (verrà chiesto loro di firmare un patto «col sangue», un impegno per la legislatura), il tema dell’autonomia ha dominato anche l’incontro di ieri tra lo stesso Zaia e la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati,in Regione. Un incontro che ha visto schierati all’ingresso di Palazzo Balbi i carabinieri del picchetto d’onore e al piano nobile, dove si è tenuta la conferenza stampa dopo un breve colloquio privato tra il governatore e la presidente, la giunta e i consiglieri, il presidente del Porto Pino Musolino e il rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi,i vertici militari e delle forze dell’ordine, alcuni parlamentari di Lega e Forza Italia.
«Nutro una certa emozione - ha confessato Zaia - mai avrei pensato di accogliere qui, da governatore, la prima presidente donna del Senato nella Storia della Repubblica, una veneta (lei, poco dopo, celebrerà Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, veneziana, prima donna laureata e Tina Anselmi, trevigiana, prima donna ministro, ndr.). Una figura specchiata che dimostra come oggi, e finalmente direi, i veneti siano rispettati». Quindi, come si diceva, l’autonomia: «Guardiamo con attenzione e speranza quel che accade a Roma e continuiamo la nostra battaglia convinti che la nostra richiesta di più autonomia, che ha portato al voto due milioni e mezzo di veneti, troverà accoglienza e sostegno nel governo e nelle due Camere. L’autonomia segnerà l’inizio del nuovo Rinascimento del Veneto». Il governatore ha quindi chiesto supporto per la candidatura olimpica di Cortina 2026 e per il Teatro Stabile, che da poco si è visto ritirare dal ministero dei Beni culturali lo status di Teatro Nazionale: «Sono sicuro che si sono sbagliati - si è lamentato Zaia, ricordando che uno dei due figli di Casellati, Alvise, è direttore d’orchestra - i veneti non meritano quest’onta, il nostro Teatro non è di Serie B».
Anche la neo presidente del Senato non ha fatto mistero della sua emozione («Ho ancora paura di svegliarmi da un sogno, la carica che ricopro mi riempie d’orgoglio e mi fa tremare i polsi»), ha assicurato a Zaia la massima collaborazione istituzionale «nel segno dell’efficacia» («Sarò sempre presente, con voi»), quindi ha sorriso: «Zaia mi ha presentato la “lista della spesa” ma voglio ricordare che già nel mio discorso di elezione, come poi in diversi interventi pubblici, il tema dell’autonomia e delle riforme costituzionali è sempre stato centrale. Mi auguro che il prossimo governo ne faccia una priorità della sua agenda». Poche parole sulla vicenda dello Stabile («Il Veneto è un riferimento nel mondo, ha una tradizione che non può essere ignorata e la sua cultura non può essere declassata: è giusto pretendere rispetto»), che ha sentitamente ringraziato, Casellati si è poi concentrata sulla difficile situazione politica, al termine del primo giro di consultazioni al Quirinale: «La strada è ancora lunga, il quadro uscito dalle elezioni è molto complicato, sembra difficile poter formare un governo ma io sono ottimista - ha detto -. Il Presidente Mattarella sta dimostrando grande equilibrio e saggezza, e d’altronde le statistiche ci dicono che è l’istituzione più amata dagli italiani: sarà lui a dover ricomporre questo puzzle e la frattura profonda che il voto ci ha consegnato tra il Nord ed il Sud». Di certo per Casellati va messa fine alla girandola dei veti incrociati (il riferimento è soprattutto a quello posto da Luigi Di Maio e dal M5S su Silvio Berlusconi): «I veti sono inaccettabili, un errore perché in questa fase il Paese ha bisogno di pacificazione e serve lo sforzo di tutti, al di là delle etichette, per trovare punti di convergenza programmatici che consentano di formare un governo». Già, perché quello dev’essere l’obiettivo di tutti, secondo la presidente: «Tornare al voto, con l’attuale legge elettorale, non cambierebbe nulla. L’Italia vive una grande sofferenza e oggi più che mai ha bisogno di risposte».
Casellati ha quindi lasciato Palazzo Balbi in gondola alla volta di Ca’ Farsetti, il municipio, dove ad attenderla sulle note dell’Inno di Mameli ha trovato il sindaco Luigi Brugnaro accompagnato dagli assessori e dai consiglieri (i due hanno poi pranzato con Zaia all’hotel Gritti con branzino al sale, prima di spostarsi a Mestre per una passeggiata in piazza Ferretto con i sindaci; Casellati è eletta nel collegio di Venezia). «La città ti accoglierà sempre a braccia aperte, qui sarai la benvenuta» ha detto Brugnaro. E lei: «Venezia è la mia prima visita ufficiale, un atto simbolico molto importante». Poi, a chi le chiedeva che ne pensasse dei poteri speciali chiesti dal sindaco per la gestione dei flussi turistici, ha risposto: «Questo è un territorio che chiede risposte alle proprie esigenze particolari. Era un impegno preso durante la campagna elettorale, ora da seconda carica dello Stato non posso fare molto ma è chiaro che sovrintenderò all’applicazione di tutto ciò che era stato detto».
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I poteri speciali del sindaco Venezia è un territorio che chiede risposte alle proprie esigenze particolari, sovrintenderò all’applicazione di ciò che è stato detto