Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

‘Ndrangheta sesso e droga Cade l’accusa di violenza

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Giovanni Pietro Sculli e Rocco Scordo, legati alla ‘Ndrangheta e finiti al centro dell’inchiesta sul traffico di cocaina dal Sudamerica che nelle scorse settimane ha portato la guardia di finanza ad arrestare 14 persone, restano in carcere. Lo ha deciso ieri il tribunale del Riesame di Venezia, che ha confermato le misure emesse dal gip su richiesta del pm della Direzione Distrettua­le Antimafia Paola Tonini. Torna libero, invece, Guido Di Francesco, che era stato posto agli arresti domiciliar­i. Di Francesco, difeso dall’avvocato Mauro Serpico, era accusato di aver spacciato cocaina a diversi tossicodip­endenti. Tra loro ci sarebbe stata una 15enne che, secondo l’accusa, l’uomo aveva violentato. «Era consenzien­te – aveva già replicato Di Francesco durante l’interrogat­orio Moralmente può essere una cosa che può far riflettere, ma non l’ho mai costretta». Il tribunale del Riesame gli ha creduto, annullando l’ordinanza. Così come è tornato in libertà anche Nicola Giovanni Stilo, accusato di aver investito i proventi dello spaccio in attività commercial­i e di aver distribuit­o la droga provenient­e dalla Colombia alle persone che gli indicava Attilio Vittorio Violi, considerat­o l’uomo alla guida della banda insieme a Santo Morabito. Il gruppo criminale, secondo la Guardia di Finanza, in Veneto aveva creato un meccanismo oliato per importare la cocaina dal Sudamerica, ma aveva anche le case, alcuni lavori di copertura, le amanti, i complici. La banda faceva base a Marcon e Quarto d’Altino. L’avvocato di Mariana Dascalu,Fabio Crea, ha dimostrato che da un anno ha cambiato vita e il Riesame ha confermato l’obbligo di firma. Così come per Pietro Ferraro. (e.bir.)

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