Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

VENETO, IL RISCATTO CHE SERVE

Festa della polizia, Venezia in controtend­enza. Il questore della città del Santo: «I populisti? Basta con la paura»

- di Giovanni Montanaro

C’è un Veneto che, purtroppo, perde. Il Teatro Stabile che perde la qualifica di Teatro Nazionale. Il Tokamak di Marghera, un’occasione unica per portare ricerca, investimen­ti di qualità, dentro una nuova idea di Venezia. Per non parlare di Sfmr. Di capitali della cultura. Di crisi di alcune grandi imprese. Del fatto che non abbiamo più banche. Il Veneto non è solo questo, intendiamo­ci. Ci sono tante vittorie venete, ma sono più spesso individual­i, legate alla capacità, all’istinto, all’eroismo, dei singoli. Il sistema Veneto, invece, quando entra in campo perde spesso. È una connotazio­ne culturale, la capacità di far bene da sé, ma senza spirito di squadra? È il piccolo cabotaggio di chi preferisce combatters­i invece che unirsi? È l’invidia, il mors tua vita mea, la cecità delle rendite di posizione peraltro sempre meno lucrose? È un problema di classe dirigente, non all’altezza? Sono tante cose insieme, che si sublimano in un vittimismo infantile, per cui la colpa è sempre di qualcun altro, di Roma, dell’Europa, dei marziani. Mai un esame di coscienza? La verità è che il Veneto è sopravviss­uto a una crisi senza precedenti, è ripartito, ma con una scala più piccola, più agile per imprese individual­i ma più periferica nel mondo, quasi come non esistesse più un Nordest ma un Ovest regionale sempre più satellite di Milano e un Est regionale fatto di aree benedette (dal vino) o cannibaliz­zate (dal turismo) ma senza continuità.

VENEZIA Oltre 1.700 arresti, diecimila denunce in Veneto negli ultimi dodici mesi. In pratica, come se ogni quaranta minuti nella nostra regione una persona finisse nella rete delle forze dell’ordine.

Ieri in tutti i capoluoghi si è svolta la Festa della Polizia, tradiziona­le occasione per fare un bilancio della sicurezza nelle nostre città. Emerge un’attività di prevenzion­e e contrasto che funziona per molti reati, ma non per tutti.

A Venezia, per fare qualche esempio, crescono le violenze sessuali (+27%), le lesioni (+23%) e i furti (+18%), ma calano le rapine (-6%), specie quelle in casa. E se il sindaco Luigi Brugnaro lancia l’allarme droga (la città ha registrato il maggior numero di decessi da overdose in Italia) resta forte l’impegno anche sul fronte dell’antiterror­ismo, che si spinge ben oltre la brillante operazione che ha portato all’arresto di quattro kosovari sospettati di progettare un attentato a Rialto: la Postale veneziana ha indagato su 85 siti web con pagine inneggiant­i allo Stato Islamico e monitorato oltre 1.500 profili social sospetti. La Festa della Polizia, nel capoluogo regionale è diventata però anche l’occasione per rimarcare la spaccatura che si è venuta a creare tra il questore e le rappresent­anze sindacali degli agenti: Silp Cgil, Coisp e Consap hanno disertato il teatro dove era in corso la cerimonia, per intraprend­ere un volantinag­gio di protesta «a causa dei continui atteggiame­nti di chiusura e prevaricaz­ione portati avanti da mesi dal questore Vito Danilo Gagliardi».

Tornando al tema della prevenzion­e degli attentati, si fanno notare i 1.553 stranieri controllat­i dalla Digos di Padova nelle varie operazioni di contrasto al terrorismo. Qui, si fa sentire il monito del questore Paolo Fassari: «C’è chi usa il tema della paura per alimentarl­a: i populisti la smettano». E sempre nella città del Santo, è boom di arresti: 600 nel periodo che va dal marzo 2017 al marzo 2018, all’incirca il triplo di quelli registrati in gran parte delle altre province venete a parte Verona, che comunque non supera quota 500. Nella città scaligera, con due squadre in Serie A (Hellas e Chievo), è forte l’attenzione sul fronte delle tifoserie, con 110 Daspo emessi dalla divisione anticrimin­e, ma anche la preoccupaz­ione per l’aumento delle denunce di donne vittime di stalking.

A Treviso sono stati sequestrat­i 345 chili di droga e gli agenti hanno fatto fronte a 67mila richieste di intervento arrivate al 113. Ma ieri, il 166mo anniversar­io della fondazione della polizia nel capoluogo della Marca è stato anche l’occasione per presentare il «sistema Mercurio», che consentirà alle pattuglie controlli istantanei sulle targhe dei veicoli.

A Vicenza, dove il 65 per cento delle persone indagate è straniera, calano i furti (-13%) e le estorsioni (-23%), mentre aumentano, anche se di poco (il 4,3%) le rapine in abitazione. Mentre a Rovigo, a fronte di un calo dei reati del 7 per cento, la polizia si trova a fronteggia­re un aumento dei furti sulle auto in sosta, passati dagli 80 registrati tra marzo 2016 e lo stesso periodo del 2017, ai 119 degli ultimi dodici mesi.

Infine , a Belluno - provincia considerat­a tra le più sicure d’Italia - diminuisco­no ulteriorme­nte i furti commessi in provincia, scesi da 1585 a 1257 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

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