Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Jesolo, numero chiuso per le feste in spiaggia
Sicurezza, le nuove norme per l’estate: ai chioschi ospiti contingentati e luci per le emergenze
Jesolo, spiagge delimitate, numero chiuso per gli accessi, steward e segnaletiche luminose per le vie di uscita. É questo il piano per la sicurezza deciso dal Comune di concerto con le categorie per le grandi feste in spiaggia.
L’assessore È stato un lavoro intenso, ma condiviso con tutte le categorie
JESOLO Dal «Mortazza party» al «Brunch con dj set» passando per il «Primo aperitivo dell’estate» ballando e sorseggiandolo sulla sabbia.
Siamo solo all’esordio della nuova stagione estiva e a Jesolo il fenomeno « feste in spiaggia» sta già spopolando. Probabilmente non per molto, dato che ora arriva una lunga lista di limitazioni al divertimento riguardante in particolare i chioschi: dalla delimitazione della spiaggia destinata al party, che non potrà superare la capienza massima, alla presenza di steward, segnaletiche luminose per le vie di uscita e un piano della sicurezza.A introdurre norme rigide nello svolgimento delle manifestazioni pubbliche è la cosiddetta Circolare Morrone del 28 luglio 2017, emessa dal Ministero dell’Interno dopo gli incidenti verificatisi in piazza San Carlo a Torino per la finale di Champions League. Norme che a Venezia lo scorso Carnevale hanno riservato piazza San Marco solo a 20 mila persone. Ed ora tocca a Jesolo dove l’amministrazione comunale ha coinvolto le categorie economiche comunicando le prescrizioni ministeriali, cercando di concertare mediante un protocollo le modalità per gestire il divertimento estivo all’aria aperta. Ogni chiosco dovrà dotarsi di un piano della sicurezza presentato alla specifica commissione comunale almeno tre settimane prima dell’evento la cui pericolosità verrà classificata sulla base del numero stimato dei partecipanti, età media, luogo, tipologia.
Il gestore/organizzatore dovrà quindi perimetrare l’area considerando che ciascun metro quadrato di superficie potrà accogliere 1,5 persone. Per feste con un massimo di 200 persone sarà necessario inoltrare una semplice comunicazione con i provvedimenti adottati e la presenza di 4 steward, che saliranno a 6 oltre i 200 ospiti previsti. Ciascun chiosco dovrà inoltre posizionare indicazioni luminose per indicare vie di ingresso, di uscita, per l’eventuale arrivo di mezzi di soccorso, essere fornito di estintori e di personale formato in corsi antincendio.
Insomma: addio alle feste immerse nella bellezza naturale della spiaggia, tra ombrelloni e sdrai. «È stato svolto un lavoro intenso, che ha consentito di elaborare procedure efficaci nel rispondere alle esigenze della sicurezza e nel salvare le feste serali sulla spiaggia – spiega l’assessore comunale al Commercio, Alessandro Perazzolo - . Un impegno che abbiamo condiviso con Veneto Chioschi ed esteso poi alle associazioni di categoria mediante la convocazione di tavoli tecnici».
Il «popolo» delle feste sul fronte mare mugugna e non è esclusa qualche pacifica forma di protesta in spiaggia durante l’estate, dato che le feste a piedi nudi, nel fine settimana, superano abbondantemente le 500 persone. Le associazioni di categoria apprezzano il dialogo: « Ciò comporterà costi aggiuntivi per i chioschi- commenta Lorenzo Vallese di Veneto Chioschi – tuttavia è necessario fare eventi in sicurezza con norme e prescrizioni che tutelino tutti».
«Faremo la nostra parte investendo ciò che serve- puntualizza il delegato Ascom di Jesolo, Alberto Teso – ma pretendiamo che anche la parte pubblica faccia il suo, con una presenza maggiore delle forze dell’ordine sul territorio » . La novità colpisce in particolare Jesolo dove il fenomeno delle feste in spiaggia sono un cult dell’estate. A Bibione e Caorle il fenomeno è limitato. A Chioggia il Comune, da qualche anno, ha fissato regole rigide per gli stabilimenti balneari che organizzano feste in spiaggia.