Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Porter, l’inganno del taxi compreso nel prezzo valigie
L’ira dei tassisti, lettera di protesta al Comune
VENEZIA Si scende dal treno, si raggiunge la fondamenta di Santa Lucia e, intimoriti dalla prospettiva di una marcia tra ponti e calli con valigia al seguito, ci si affida all’uomo con la pettorina catarifrangente e il carrello di ferro, che sulla schiena ha scritto «porter service hotel taxi». Sarà lui a caricare borse e zaini su una barca bianca, che poi filerà dritta fino all’albergo.
Solo allora, arrivati alla reception, si scopre che quanto pagato al trasportatore – di media cinque o dieci euro a bagaglio – copriva solo il trasporto della valigia e non la corsa segnata dal tassametro. Un equivoco fin troppo comune, alimentato dall’ambiguità dei «porter» - che ormai sono quasi una quarantina - e ora denunciato dai motoscafisti iscritti a Confcommercio Ascom Venezia, dal Consorzio Motoscafi Venezia e dal Consorzio Venezia Taxi.
« Hanno addos so una scritta ingannevole, così il cliente pensa che sia un unico servizio che comprende sia facchinaggio che viaggio in barca - spiega Valter Cici, presidente dei motoscafisti - Ci è capitato in più occasioni che, una volta arrivati in albergo, il turista, meravigliato, ci abbia detto di aver già pagato il taxi al portabagagli e non abbia quindi saldato la corsa».
Rincara la dose Daniele Focardi, numero uno del consorzio taxi: «In questo modo non solo mettono noi in difficoltà, ma forniscono anche una brutta immagine della città a chi è appena arrivato».
Le osservazioni dei trasportatori però non si fermano qui, e contestano anche la disposizione dei pontili riservati al trasporto privato, troppo vicini a quelli dei mezzi Actv: la vicinanza degli imbarcaderi del trasporto pubblico allo stazio creerebbe problemi di manovra per la scarsa visibilità in uscita, tanto per i tassisti quanto per i comandanti dei vaporetti. I consorzi hanno scritto più volte al Comune, spiegando le difficoltà dei lavoratori e proponendo di spostare il pontile di fronte alla ferrovia, dove era già stato posizionato per un breve periodo in occasione del riordino della riva, ma l’amministrazione non si è ancora espressa.
«Sono già capitati piccoli incidenti in canale, vogliamo evitare che si verifichi una vera tragedia», concludono i tassisti.