Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Referendum, le incognite del Tar
I dubbi dei comitati su una sentenza appena prima del voto: «Rischio incertezza»
VENEZIA Comune e Città metropolitana hanno depositato al Tar due ricorsi contro l’indizione del referendum di separazione di Venezia e Mestre per il 30 settembre decisa dal presidente Luca Zaia. Ma ora non tutti i comitati sono sicuri di volere abbreviare i termini del giudizio per arrivare ad una sentenza veloce a luglio. «ll rischio è che una sentenza nel merito arrivi proprio a ridosso della data della consultazione e che tutto questo tempo sia vissuto dai cittadini nell’incertezza della sua validità, senza invece affrontare il merito: conviene dividersi o no?», dice Marco Sitran, primo firmatario del progetto di legge di iniziativa popolare. Arrivare a sentenza prima del voto potrebbe porre fine all’infinita lite sulla legittimità del referendum, nato seguendo le regole della legge Regionale 25 (lo indice la Regione, votano solo i residenti del Comune) e non della legge Delrio (lo indice il Comune, votano tutti gli elettori della provincia e si rende elettivo il sindaco metropolitano).
Ecco perché all’ultima udienza al Tar, Regione, Comune, Città Metropolitana e i rappresentanti referendari Stefano Chiaromanni per Mestre e Sitran per Venezia erano stati d’accordo nel chiedere congiuntamente un’abbreviazione dei termini di legge. Poi, però, il giorno stesso il governo Gentiloni aveva deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale il decreto di Zaia. Il ricorso non è stato ancora depositato, l’avvocatura dello Stato ha tempo fino al 15 maggio, ma giudici costituzionali e amministrativi possono procedere ciascuno per la sua competenza. Ca’ Farsetti, Ca’ Corner, ma pure Palazzo Balbi, invece, hanno tutta l’intenzione di arrivare a un punto fermo. In caso di richiesta di sospensiva, il Tar, infatti, non entrerebbe nel merito e una sentenza completa rischierebbe di arrivate solo dopo il voto. E a quel punto sarebbe inefficace.
«Senza l’accordo di tutte le parti il Comune e la Città Metropolitana chiederanno la sospensiva del referendum prevede Sitran - Ma con ogni probabilità il sindaco presenterà anche un quarto ricorso, contro la legge di divisione del Comune». Se la sentenza sarà sfavorevole alla consultazione ma dopo il voto, sarà dunque inefficace. Se favorevole, superflua. Insomma, alla fine, sentenza o meno, tutto dipenderebbe dall’esito delle urne (ricorsi permettendo).