Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’associazione al Comune «Fermate le villette»
Non è ancora detta l’ultima parola su via del Tinto. Le future villette che hanno vinto davanti al Consiglio di Stato, dopo essere state bocciate dal consiglio comunale e dal Tar, potrebbero trovarsi di nuovo i bastoni tra le ruote. «Se vuole la giunta può», ci conta il presidente dell’associazione «Per il bosco di Mestre» Marco Calzavara. E il suo prossimo incontro con l’assessore all’edilizia massimiliano De Martin riaccende la speranza di chi in questi mesi, da quando la nuova proprietà ha deciso dopo anni di concretizzare il progetto edilizio, è sceso in campo in difesa del boschetto di Mestre. «Il Comune può fermare - spiega l’architetto - può non rilasciare il permesso di costruire delle opere di urbanizzazione e cominciare una trattativa di perequazione urbanistica con i privati: per spostare il volume previsto per la lottizzazione da un’altra parte». Motivo fondato, a detta di Calzavara, è la salute del bosco: «Le sue fasce perimetrali sono essenziali per la sua vita. Se ne togliamo una parte questo “monumento” mestrino subirà dei danni: come la mancata fioritura e impollinazione». Il progetto edilizio sotto accusa aveva già scatenato polemiche sette anni fa: 20 milioni di euro per altrettante villette extralusso in una delle poche aree verdi incontaminate di Carpenedo. Poi divieti, cause, ricorsi. E ora, dopo la crisi, gli investitori sono pronti a ripartire. (g.bu.)