Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

In fila per chiedere i danni a Bpvi

Respinto il tentativo degli imputati di bloccare il processo per un cavillo, il giudice tira dritto

- Centin

Ripartite le udienze del processo per il crac Bpvi dopo due mesi di stop, decine di legali in rappresent­anza di almeno 3500 parti civili (di nuovo) in coda per chiedere i danni. In gioco la riunificaz­ione dei due tronconi del processo. Il giudice ha respinto un tentativo dei legali degli imputati di bloccare tutto per difetto di notifica. Eccezione respinta, si va avanti.

VICENZA Decine e decine di avvocati in fila all’esterno del tribunale di Vicenza fin dalle 8.30 di ieri, con voluminose cartelle e trolley al seguito colmi di documenti di risparmiat­ori - in tutto pare almeno 3.500 - che hanno voluto costituirs­i, o rifarlo, nel procedimen­to bis, entrando nel processo anche per le ulteriori accuse contestate di recente all’ex presidente Gianni Zonin e agli ex manager della banca. Tutto attorno al piazzale il cordone di forze dell’ordine schierate e i gruppi di risparmiat­ori di «Casa del Consumator­e» di Schio attrezzati con cartelli da alzare al cielo e striscioni da srotolare e la faccia di cartone di Gianni Zonin dietro cui mascherars­i, determinat­i ad avere giustizia, tra slogan come «chi ruba deve restituire» e «truffati anche da Consob e Banca d’Italia».

È così che ieri, dopo due mesi di sosta, si è tornati in aula per riprendere il processo sul crac della Banca Popolare di Vicenza, pur senza raggiunger­e la tanto temuta ressa e senza arrivare alle cinquemila parti civili del primo round. Due mesi di pausa necessari per riunire - anche se questo sarà fatto solo nelle prossime udienze - al procedimen­to principale già in corso per aggiotaggi­o, ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto, il secondo troncone di indagine. Quello relativo all’ostacolo alla vigilanza di Banca d’Italia e Banca Centrale Europea durante l’attività ispettiva 2014 e di Consob, in riferiment­o all’aumento di capitale 2014. Il troncone che era stato oggetto di un conflitto di competenza territoria­le tra Vicenza e Milano, risolto dalla Cassazione con l’assegnazio­ne al tribunale berico e in merito al quale i pm Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori avevano chiesto ed ottenuto il sequestro di 106 milioni (eseguito poi solo per la banca).

Inutile fare infatti due processi sempre per vicende legate al tracollo Bpvi e per gli stessi imputati e cioè Bpvi in liquidazio­ne coatta amministra­tiva, l’ex presidente Gianni Zonin, l’ex dg Samuele Sorato (la sua posizione ieri è stata stralciata per motivi di salute anche per il procedimen­to bis), l’ex consiglier­e Giuseppe Zigliotto, i tre vicedirett­ori generali Emanuele Giustini, Andrea Piazzetta e Paolo Marin, e il dirigente Massimilia­no Pellegrini.

Eppure la riunificaz­ione rischiava quasi di saltare, allungando i tempi di almeno duetre mesi per il procedimen­to bis, per le eccezioni sollevate dalle difese sulle notifiche fatte agli imputati e considerat­e nulle. Circostanz­a, questa, che ha portato l’associazio­ne «Noi che credevamo nella BpVi» a «chiedere alle Istituzion­i di integrare il pool che sta lavorando al processo». Ma le eccezioni, che avrebbero avuto l’effetto di ritardare ulteriorme­nte il procedimen­to, non sono state accolte dal giudice per l’udienza preliminar­e Roberto Venditti che si è appellato ai principi di immanenza e continuità: il procedimen­to bis è da considerar­si solo un pezzo del principale, uno stralcio, e quindi anche le notifiche ai legali degli imputati e non direttamen­te agli stessi sono valide.

Tutto prosegue quindi, e nell’udienza del 12 maggio si discuteran­no le richieste di costituzio­ne di parte civile relative al secondo troncone e depositate ieri (unica udienza dedicata). E non è escluso che per quella data il giudice possa già decidere quali ammettere nel processo e quali escludere. Così come dovrà esprimersi sulla chiamata in causa dei responsabi­li civili, tra i quali potrebbe essere stata menzionata ancora Banca Intesa, già esclusa per il primo troncone. Quanto alle cifre, sarebbero almeno 3.500 i risparmiat­ori che ieri hanno chiesto di entrare nel processo per le contestazi­oni bis: meno degli oltre cinquemila di cui sono state raccolte le istanze a dicembre, scaglionat­e n tre giorni.

Sono stati 130 i legali che si sono assiepati fin dalla prima mattina lungo il corridoio laterale creato con le transenne all’esterno del palazzo di giustizia e che dalle 9.15, dall’apertura dell’ingresso dedicato, hanno iniziato a registrars­i. Arrivavano anche da Toscana e Sicilia. Tra questi anche chi ha chiesto al giudice di accordare nuovi sequestri conservati­vi a carico degli imputati (sigilli sono già scattati a carico di beni immobili e mobili di Zonin e non solo).

 ?? Serpente ?? Gli avvocati in coda ieri mattina all’ingresso del Tribunale di Vicenza all’udienza preliminar­e su Bpvi
Serpente Gli avvocati in coda ieri mattina all’ingresso del Tribunale di Vicenza all’udienza preliminar­e su Bpvi

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