Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Firmato il Patto del Nord tra Regioni di centrodestra «Il governo tratti con noi»
Asse tra le Regioni di centrodestra: documento inviato alle camere e all’esecutivo
TRIESTE Il governatore del Veneto, Luca Zaia, si prende la scena, rassicura i forzisti, detta l’agenda e riassume il vertice con i colleghi di Liguria, Giovanni Toti, Lombardia, Attilio Fontana, e con il presidente in pectore del Fvg, Massimiliano Fedriga. «Il patto tra Fvg, Liguria, Lombardia e Veneto – dichiara Zaia nel corso del vertice triestino di ieri - è la migliore risposta al rigurgito neocentralista, è una svolta epocale per gli enti locali e per le loro autonomie umiliate dalle politiche del centrosinistra. Da oggi si volta pagina perché su crescita, lavoro, sicurezza e autonomia faranno i conti con noi».
Il «Patto del Nord» a trazione leghista si basa su alcuni capisaldi: i suoi artefici assicurano che non è una furba rivisitazione della Padania, che non si pone in contrapposizione con le altre Regioni e che non cerca vantaggi. Semplicemente – spiegano i quattro relatori – è una risposta logica. Per questo il documento sarà presentato alla Conferenza delle Regioni come base per ogni trattativa volta all’introduzione dei costi standard nella gestione della spesa pubblica. Il «Patto», azzarda Zaia, è un’opzione gandhiana: «Se non sbaglio era Ghandi a dire che da soli si fa prima, ma assieme si fa meglio». Il riferimento corre dritto ai mal di pancia che l’accordo tra i governatori di centrodestra del Nord ha scatenato tra gli avversari di Fedriga in corsa per la poltronissima del Fvg. L’ex presidente della Giunta regionale, Sergio Cecotti, che guida la lista «Patto per l’autonomia» e il candidato del centrosinistra, Sergio Bolzonello, da giorni tuonano contro quella che definiscono la possibile annessione del Friuli Venezia Giulia al «doge Zaia». «Balle da perditempo replica Fedriga – la verità è che l’isolazionismo cui ci ha costretti la Serracchiani – si è tradotto in minori risorse e in riforme fallimentari. Il Fvg è lontano dai sei decimi di tasse trattenute sul territorio. E gli ultimi patti con Roma con l’accordo Serracchiani-Padoa Schioppa hanno ridotto di oltre 1,5 miliardi le risorse destinate al Fvg. Bisogna riprendere quello che ci è stato tolto». «La nostra presenza qui – gli fa eco Zaia – è la dimostrazione che la futura presidenza di Fedriga non sarà isolata perché dialoga, già ancora prima di essere operativa, con Regioni importanti. Si tratta comunque non di condividere pratiche, ma strategie prima fra tutte, appunto, quella dell’autonomia che il Fvg si è visto erodere negli anni. Se fosse come Trento e Bolzano ne avrebbe di più».
Per questo, il documento sottoscritto ieri a Trieste, che sarà inviato ai presidenti di Camera e Senato, punta ad aprire un negoziato congiunto con il Governo e il Parlamento «al fine di consentire nell’ambito della nuova disciplina della finanza regionale l’individuazione di appositi, separati spazi per gli investimenti ritenuti strategici da ogni singola Regione». «In quattro – sono ancora le parole di Zaia – i portoni romani non soltanto scricchiolano, ma vengono scardinati. Ma serve fare squadra».
Già, ma in vista ci sono due esami da capogiro: la formazione del governo e la candidatura alle Olimpiadi. Sul primo punto il presidente del Veneto sottolinea che Lega e Salvini «hanno dimostrato una condotta ineccepibile. Non ci siamo prestati a polemiche e a provocazioni perché abbiamo un solo obiettivo: rispettare i patti coi cittadini per mettere in piedi un governo. Veti e polemiche non servono a nessuno; la partita si può risolvere se c’è buona volontà da parte di tutti».
Sulla querelle Olimpiadi, Zaia sostiene che litigare con Milano e Torino non avrebbe senso. «Ma ovviamente – sottolinea – non rinunciamo alla nostra candidatura. Proprio per questo daremo l’opportunità al Coni di valutare anche il dossier alternativo di Cortina, sul quale noi naturalmente investiremo. Anche perché Cortina non consegnerebbe al futuro cattedrali nel deserto da distruggere, noi condividiamo le preoccupazioni del Cio che si chiede che fine faranno tutte le infrastrutture. Cortina è in netto vantaggio rispetto alle altre due candidature».
E a questo punto rimane soltanto una domanda. Con Fedriga presidente del Fvg, Sappada se ne sarebbe andata dal Veneto? Il candidato governatore leghista sorride e replica: «Dai, pensiamo al futuro e al Patto del Nord».