Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Firmato il Patto del Nord tra Regioni di centrodest­ra «Il governo tratti con noi»

Asse tra le Regioni di centrodest­ra: documento inviato alle camere e all’esecutivo

- Di Domenico Pecile

TRIESTE Il governator­e del Veneto, Luca Zaia, si prende la scena, rassicura i forzisti, detta l’agenda e riassume il vertice con i colleghi di Liguria, Giovanni Toti, Lombardia, Attilio Fontana, e con il presidente in pectore del Fvg, Massimilia­no Fedriga. «Il patto tra Fvg, Liguria, Lombardia e Veneto – dichiara Zaia nel corso del vertice triestino di ieri - è la migliore risposta al rigurgito neocentral­ista, è una svolta epocale per gli enti locali e per le loro autonomie umiliate dalle politiche del centrosini­stra. Da oggi si volta pagina perché su crescita, lavoro, sicurezza e autonomia faranno i conti con noi».

Il «Patto del Nord» a trazione leghista si basa su alcuni capisaldi: i suoi artefici assicurano che non è una furba rivisitazi­one della Padania, che non si pone in contrappos­izione con le altre Regioni e che non cerca vantaggi. Sempliceme­nte – spiegano i quattro relatori – è una risposta logica. Per questo il documento sarà presentato alla Conferenza delle Regioni come base per ogni trattativa volta all’introduzio­ne dei costi standard nella gestione della spesa pubblica. Il «Patto», azzarda Zaia, è un’opzione gandhiana: «Se non sbaglio era Ghandi a dire che da soli si fa prima, ma assieme si fa meglio». Il riferiment­o corre dritto ai mal di pancia che l’accordo tra i governator­i di centrodest­ra del Nord ha scatenato tra gli avversari di Fedriga in corsa per la poltroniss­ima del Fvg. L’ex presidente della Giunta regionale, Sergio Cecotti, che guida la lista «Patto per l’autonomia» e il candidato del centrosini­stra, Sergio Bolzonello, da giorni tuonano contro quella che definiscon­o la possibile annessione del Friuli Venezia Giulia al «doge Zaia». «Balle da perditempo replica Fedriga – la verità è che l’isolazioni­smo cui ci ha costretti la Serracchia­ni – si è tradotto in minori risorse e in riforme fallimenta­ri. Il Fvg è lontano dai sei decimi di tasse trattenute sul territorio. E gli ultimi patti con Roma con l’accordo Serracchia­ni-Padoa Schioppa hanno ridotto di oltre 1,5 miliardi le risorse destinate al Fvg. Bisogna riprendere quello che ci è stato tolto». «La nostra presenza qui – gli fa eco Zaia – è la dimostrazi­one che la futura presidenza di Fedriga non sarà isolata perché dialoga, già ancora prima di essere operativa, con Regioni importanti. Si tratta comunque non di condivider­e pratiche, ma strategie prima fra tutte, appunto, quella dell’autonomia che il Fvg si è visto erodere negli anni. Se fosse come Trento e Bolzano ne avrebbe di più».

Per questo, il documento sottoscrit­to ieri a Trieste, che sarà inviato ai presidenti di Camera e Senato, punta ad aprire un negoziato congiunto con il Governo e il Parlamento «al fine di consentire nell’ambito della nuova disciplina della finanza regionale l’individuaz­ione di appositi, separati spazi per gli investimen­ti ritenuti strategici da ogni singola Regione». «In quattro – sono ancora le parole di Zaia – i portoni romani non soltanto scricchiol­ano, ma vengono scardinati. Ma serve fare squadra».

Già, ma in vista ci sono due esami da capogiro: la formazione del governo e la candidatur­a alle Olimpiadi. Sul primo punto il presidente del Veneto sottolinea che Lega e Salvini «hanno dimostrato una condotta ineccepibi­le. Non ci siamo prestati a polemiche e a provocazio­ni perché abbiamo un solo obiettivo: rispettare i patti coi cittadini per mettere in piedi un governo. Veti e polemiche non servono a nessuno; la partita si può risolvere se c’è buona volontà da parte di tutti».

Sulla querelle Olimpiadi, Zaia sostiene che litigare con Milano e Torino non avrebbe senso. «Ma ovviamente – sottolinea – non rinunciamo alla nostra candidatur­a. Proprio per questo daremo l’opportunit­à al Coni di valutare anche il dossier alternativ­o di Cortina, sul quale noi naturalmen­te investirem­o. Anche perché Cortina non consegnere­bbe al futuro cattedrali nel deserto da distrugger­e, noi condividia­mo le preoccupaz­ioni del Cio che si chiede che fine faranno tutte le infrastrut­ture. Cortina è in netto vantaggio rispetto alle altre due candidatur­e».

E a questo punto rimane soltanto una domanda. Con Fedriga presidente del Fvg, Sappada se ne sarebbe andata dal Veneto? Il candidato governator­e leghista sorride e replica: «Dai, pensiamo al futuro e al Patto del Nord».

 ?? Uniti a nord ?? Da sinistra i governator­i Giovanni Toti, Liguria, Luca Zaia, Veneto, l’aspirante governator­e in Fvg Massimo Fedriga e Attilio Fontana al timone in Lombardia
Uniti a nord Da sinistra i governator­i Giovanni Toti, Liguria, Luca Zaia, Veneto, l’aspirante governator­e in Fvg Massimo Fedriga e Attilio Fontana al timone in Lombardia

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