Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il tunisino violento di Marghera espulso dall’Italia dopo 44 denunce
Era in Veneto da 10 anni. Bettin: basta con degrado e illegalità
MESTRE È arrivato in Italia senza permesso di soggiorno nel 2008 e l’anno dopo si è stabilito a Venezia. Da allora ha collezionato ben 44 segnalazioni in Questura per reati che però al massimo portano a qualche giorno in carcere in attesa del processo. L’uomo, Sobhi Maiti, aveva anche ricevuto due espulsioni, senza però accompagnamento alla frontiera, come invece è accaduto nei giorni scorsi. È il cittadino tunisino che da settimane seminava il panico a Marghera e contro cui si è schierata la Municipalità, dopo l’ennesima aggressione.
«Le forze dell’ordine intervengano», era stato l’appello del presidente Gianfranco Bettin, che ora ringrazia la Questura per l’espulsione. L’uomo, in passato, è stato condannato per spaccio, rapina, furto, violenza a pubblico ufficiale, lesioni, incendio, danneggiamento e calunnia. Una serie di violenze che avevano spinto i residenti a raccogliere centinaia di firme per allontanarlo. Nei giorni scorsi gli agenti del commissariato di Marghera lo hanno fermato in via Fratelli Bandiera e lo hanno accompagnato al centro di permanenza di Torino per l’espulsione dal territorio nazionale. «È un ottimo risultato – dice Bettin - Occorre adesso allargare il contrasto a tutti i responsabili di comportamenti violenti e chiudere e risanare i “buchi neri” che producono degrado e illegalità». Ma com’è possibile che una persona, fotosegnalata 44 volte, fosse ancora libero di agire? «La legge Bossi-Fini rende complicato, se non impossibile, applicare le sanzioni previste - spiega Bettin - i reati di quest’uomo sono di lieve entità e dopo il processo è sempre stato lasciato a piede libero». (e. bir.)