Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Casinò, la proposta della Cisl «Salvare dipendenti e sedi»

Sindacati divisi. Zuin: i loro iscritti fanno ancora causa

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VENEZIA I capisaldi sono quelli di cui si dibattè nella famosa assemblea che aveva fatto capire che il «no» avrebbe trionfato al referendum: salvaguard­ia occupazion­ale, mantenimen­to delle due sedi di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera, abolizione – rispetto alla preintesa spazzata via dal voto dei lavoratori – di quella «clausola rescissori­a» per la quale in caso di vittoria delle cause sarebbe saltato il premio per tutti. La prima proposta alternativ­a per il contratto aziendale di lavoro del Casinò è arrivata sul tavolo dell’assessore alle Partecipat­e Michele Zuin e del suo staff. Porta però, per ora, solo la firma della Fisascat-Cisl, che pure è il sindacato principale che aveva sostenuto il «no» al referendum sull’accordo, che era stato invece siglato da Cgil, Rlc e Snalc. «Ci riserviamo di valutarla - ha dichiarato Zuin al sito specializz­ato Gioconews - ma non possiamo non notare che è la proposta di una sola sigla». La sensazione è che, dopo il referendum e la riapertura del tavolo, con la proposta al fronte del «no» di presentare una propria ipotesi, servisse qualcuno per «rompere il ghiaccio». Il fatto che l’abbia fatto la sola Cisl però è indicativo di come quel fronte sia stato unito nella contrariet­à all’accordo, ma sia ancora diviso nella fase propositiv­a: pare che la Cisl confidi infatti nell’appoggio del Sian, ma Ugl e Sgb restano distanti.

Zuin ha però approfitta­to dell’occasione per togliersi un piccolo sassolino dalla scarpa, riferendos­i al fatto che da giorni la Cisl ha chiesto un tavolo ad hoc per risolvere la questione delle moltissime cause di lavoro contro il regolament­o unilateral­e imposto dal Comune a luglio. «La Cisl è la stessa che nei giorni scorsi ha notificato, con cinque suoi iscritti, una nuova causa patrocinat­a dall’avvocato che tutela la stessa sigla sindacale», ha dichiarato l’assessore. Molti dipendenti infatti non avevano fatto subito causa ma lo stanno facendo ora. (a. zo.)

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