Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Porto, più merci e meno debiti Avanzo record da 31 milioni
Todesco: più efficienza. Mutui tagliati di un terzo
Più merci, più container, un avanzo di amministrazione che cresce di cinque milioni di euro, il debito consolidato ridotto di 55 milioni. Per l’Autorità Portuale il primo bilancio consuntivo approvato dopo la riforma dello scorso marzo è una lista di successi. Il comitato di gestione lo ha approvato all’unanimità e il direttore Programmazione e Finanza Gianandrea Todesco ha spiegato gli obiettivi: «A partire dal 2017 l’Autorità è a pieno ritmo per accrescere l’efficienza dell’ente e per ridurre l’esposizione debitoria: per i mutui contratti negli anni precedenti il debito consolidato di gruppo è stato ridotto da 160 a 105 milioni di euro per diminuire al massimo i rischi e di liberare risorse per le opere e le infrastrutture».
Il 2017 si è chiuso con un avanzo di amministrazione di 31,8 milioni (erano 28,6 milioni nel 2016), un saldo di cassa di oltre 68,4 milioni e un utile di esercizio di 12,7. Il rapporto tra entrate e uscite è a favore delle prime, con un avanzo di parte corrente di 26,9 milioni; per gli investimenti sono stati spesi 55,5 milioni, la quasi totalità (49,5) per opere e 6 per l’escavo di canali; in totale in conto capitale sono usciti 76,1 milioni coperti da fondi pubblici e autofinanziamento. Quanto al traffico, nel 2017 Venezia ha movimentato 25 milioni di tonnellate di merci: cresce il commerciale, (più 4,4%, rappresenta il 56,6%), calano petrolifero (-13,2% per la riconversione in bio-raffineria dell’Eni) e industriale (-2,1%). Crescono le merci in colli (410 mila tonnellate in più rispetto al 2016) grazie all’incremento dei Ro-Ro a Fusina (+44,8% ). Per i container si è arrivati a 611.383 Teu ( più 0,9%), il valore più alto mai registrato a Venezia. Bene anche i traffici ferroviari, più 2,3% in termini di carri (91 mila movimentati, il massimo storico) e 4,3% di tonnellate di merce in più.