Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Brugnaro cita Sandro Pertini «Più libertà»
«Sciopero generale contro l’occupazione tedesca e contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire». È il messaggio che il 25 aprile 1945 l’allora comandante Sandro Pertini proferì a Radio Milano Libera e che, ieri, il sindaco Luigi Brugnaro ha ricordato in apertura del suo intervento in campo del Ghetto nuovo. «Sedici secondi di messaggio che hanno cambiato la storia del nostro Paese - ha detto Oggi a 73 anni di distanza dobbiamo continuare a ricordare la Liberazione contro il rischio, sempre più forte, che cada nell’oblio: dobbiamo impegnarci per ricordare il valore di questa giornata». «Se l’Italia è come la conosciamo - ha continuato - è grazie a quel grande faro chiamato Libertà, difeso da tanti giovani morti per un ideale. A loro va un pensiero di ammirazione e riconoscenza». Parole che hanno fatto scattare l’applauso di chi ieri è sceso in piazza per celebrare il 25 aprile e il volto di qualche anziano, che ha ancora vivo il ricordo degli anni bui del fascismo, si è rigato di lacrime di commozione. Ieri, in tutto il Comune, da piazza San Marco al Ghetto (qui si è conclusa la marcia di Anpi) è stata una giornata dedicata alla memoria. A Mestre sono state deposte corone in piazza XXVII Ottobre e al Municipio di via Palazzo. In piazza Ferretto l’alzabandiera con Anpi e le associazioni dell’arma. «Proprio in questa giornata, invito tutti a visitare il “Viaggio della Costituzione” al chiostro di M9», ha detto la vicesindaco Luciana Colle. La cerimonia più sentita è stata in Ghetto. «È l’ottantesimo anniversario delle legge razziali, che imbastardirono il clima e misero gli uni contro gli altri - ha detto Paolo Gnignati, presidente della Comunità ebraica - Molti eroi si opposero e parteciparono alla lotta contro il male». Gnignati ha ricordato il ruolo della Brigata ebraica nella Resistenza ed è calato il silenzio, non foriero di polemiche come a Roma (la comunità ebraica non ha partecipato al 25 aprile per protesta) ma di un applauso: «La Brigata partecipò alla Liberazione e lo rivendichiamo come ebrei e come italiani». «Non dobbiamo dimenticare parole come inclusione, solidarietà, pace, fascismo e antifascismo», ha aggiunto Gianluigi Placella (Anpi).