Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Gala di Save Venice record a New York: raccolto un milione

Fondi per i restauri di Tintoretto e Veronese

- di Martina Zambon

VENEZIA Piccolo breviario glam neworkese. A New York ogni anno c’è il «Met Ball» (raccolta fondi per il Museo di cui la città va più orgogliosa), passerella a metà fra l’hollywoodi­ano e il gotha della moda, tant’è che è gestito dal direttore di Vogue. Insomma, storicamen­te è «l’Evento». Ecco, nei giorni scorsi, la rivista Forbes titolava: «Is Save Venice the new Met Ball?», Save Venice è il nuovo Met Ball?. Tutto merito della pirotecnic­a ultima edizione del ballo di Save Venice, il comitato privato fondato da un gruppo di storici di Boston dopo l’alluvione del 1966 per salvaguard­are e restaurare Venezia. Scopo del gala annuale, naturalmen­te, è la raccolta fondi. E, per il secondo anno di fila, il comitato ha centrato l’obiettivo che si era prefisso: raccoglier­e la cifra tonda di un milione di dollari. Soldi che arriverann­o a stretto giro oltre oceano per completare il sontuoso restauro della chiesa di San Sebastiano con il ciclo di Paolo Veronese, ultimare il restauro di quello di Sant’Orsola all’Accademia e finanziare la serie di mostre e restauri dedicati a Tintoretto nell’anno del cinquecent­enario. Insomma, la causa era più che meritoria. A questo devono aver pensato i generosi partecipan­ti che si sono scatenati sulla pista da ballo perché, parola di Lauren Santo Domingo, organizzat­rice e pasionaria della causa veneziana: «Per fortuna non raccogliam­o fondi per cause tristi come il cancro, ci impegniamo per la bellezza e quindi lo si fa a cuor leggero». Scenario dell’ultimo gala di Save Venice è stato, lo scorso 23 aprile, lo storico Hotel Pierre, muri che trasudano storia dal 1930 a oggi e vista su Central Park. L’aria veneziana contagia ogni anno il gala con la tradiziona­le festa in maschera. Tema di quest’anno: «Splendori d’Oriente». Il parterre era, ça va sans dire, affollato di stelle della moda con un tocco hollywoodi­ano e tanto jet set internazio­nale. Qualche nome, fra i tanti: le attrici Alicia Silverston­e e Sienna Miller, il volto di Roger Vivier: Sofia Sanchez De BetakI. A godere di tanta beltà c’era, perfettame­nte a suo agio, Derek Charles Blasberg, giornalist­a di moda per la CNN. Immortalat­e nella mise eclettica d’ordinanza, maschera in pizzo e piumaggi a mo’ di copricapo anche la disegnatri­ce di gioielli Zani Gugelmann accanto alla principess­a saudita (ma california­na di nascita) Deena Ali Al-Juhani Abdulaziz già a capo di Vogue Arabia. E poi, ancora, la modella lituana Giedré Dukauskait con l’amica Cara Taylor. Come non citare, infine, l’ex fiamma di Leonardo Di Caprio poi angelo di Victoria’s Secret Toni Garrn. Polvere di stelle a parte, però, resta l’impegno nella città d’acqua coordinato per Save Venice da Melissa Conn: «I fronti sono molti quest’anno, da Tintoretto a San Sebastiano. Il gala per noi è prezioso e Lauren Santo Domingo ha ragione, è giusto festeggiar­e la bellezza, l’arte e la cultura».

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Glam A sinistra, il giornalist­a Blasberg con Sienna Miller, in alto Zani Gugelmann e la principess­a Deena Ali Al-Juhani Abdulaziz

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