Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il Venezia ci crede, serie A a tre punti

Le avversarie vanno ko, i lagunari in crescita. Inzaghi: «Ora sono gli altri a doverci temere»

- Dimitri Canello

VENEZIA Un pomeriggio intero a guardare la avversarie. Poi il sorriso che si stampa sul volto e che si allarga sempre più. Parlava di playoff, venerdì sera Filippo Inzaghi dopo la magnifica esibizione contro il Palermo.

Un 3-0 da urlo, quello con cui il Venezia bussava alle porte del Paradiso. Ventiquatt­ro ore dopo, lo scenario se possibile è ancora migliore. Perde il Frosinone, perde il Parma a Vercelli. Vince il Cittadella col Foggia ma dopotutto che importa... Al di là delle dichiarazi­oni di facciata, anche lo stesso Inzaghi sa bene che adesso si può ballare fino in fondo. E chissà, magari il miracolo non è così impossibil­e. Difficile, la promozione diretta anche dopo ieri, una giornata che ha portato in dote una classifica inimmagina­bile. Perché la serie A è lì, a tre punti di distanza, anche se bisogna tenere conto degli scontri diretti a sfavore con Parma e Frosinone, che di fatto aggiungo un ulteriore passo per compiere il miracolo dei miracoli. Il capolavoro, in ogni caso, sarà tale anche se arrivasser­o «solo» i playoff, un traguardo che Inzaghi ha inseguito con determinaz­ione, pragmatism­o e con una mentalità vincente innegabile anche da parte dei suoi più accaniti detrattori. E se, nella prima fase della stagione, magari la squadra non entusiasma­va quanto a qualità di gioco, da qualche settimana bisogna cancellare dal taccuino pure questo appunto. Perché il Venezia visto all’opera contro il Palermo non deve temere nessuno.

Neppure il Palermo stesso: a proposito, il ko del Penzo è costato la panchina a Bruno Tedino, esonerato da Maurizio Zamparini dopo lo 0-3 di venerdì sera. Al suo posto Roberto Stellone, che secondo alcune fonti avrebbe già avuto un preaccordo con il Venezia, ma che in realtà era soltanto uno dei tanti allenatori sondati per il prossimo anno. Perché il paradosso è proprio questo: Pippo Inzaghi ha il contratto in scadenza, vorrebbe cambiare aria a fine stagione ma di offerte vere, in questo momento, non ce ne sono ancora. Il Genoa non è un’opzione percorribi­le, il Verona potrebbe diventarlo dopo il lungo corteggiam­ento della scorsa stagione, su Cagliari e Sassuolo non ci sono riscontri veri che possano indicare una pista da seguire. Ma questo è il momento di pensare al presente e basta, perché il «qui e subito» arancioner­overde è pieno di cose belle.

Martedì, nel turno infrasetti­manale, il Venezia sarà a Vercelli. Inzaghi, venerdì sera, mentre rientrava a San Giuliano in motoscafo, aveva l’aria di chi sapeva di poter fare qualcosa di inimmagina­bile. «Sono contento – gioiva assieme ai tifosi – abbiamo fatto e stiamo facendo qualcosa di eccezional­e. Adesso anche gli altri si devono preoccupar­e di noi». In un anno e mezzo il suo Venezia ha vinto un campionato di Lega Pro e ora sogna un’impresa da leggenda. La Pro Vercelli ieri ha battuto il Parma, un monito e un altro assist a vederla da una prospettiv­a opposta. Non resta che buttarsi a capofitto all’inseguimen­to di un traguardo fantastico. La serie A, come chiedeva venerdì sera un Penzo imbandito a festa, non è mai stata così vicina.

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Il gruppo L’esultanza dei giocatori di Inzaghi dopo il 3-0 al Palermo (Vision)

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