Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’hotel dei millennials «Un flusso di giovani per riqualificare l’area»
Secondo ostello. Van der Borg: strutture positive qui
MESTRE Murales sulla facciata, arredamento post-industriale, camerate miste o solo femminili con letti a castello bianco latte, una cucina in bella vista per gli ospiti e un’enorme hall, pronta ad accogliere i giovani viaggiatori che, per scelta o necessità, spendono poco per dormire, di media venti euro a notte. Ieri, ha aperto i battenti il nuovo ostello realizzato in via Ortigara dai proprietari dell’hotel Plaza, l’hotel quattro stelle di fronte alla stazione ferroviaria: «Anda Venice hostel», 785 posti letto, in camerate, a fianco del parchetto di via Piave diventato famoso negli anni per i problemi di spaccio e cattive frequentazioni. E il successo è immediato, basta guardare sui portali di prenotazione online per vedere che i letti vanno letteralmente a ruba. «Abbiamo deciso di investire in Anda perché non esiste in città un prodotto analogo, per millennials - spiega il direttore del Plaza Alessandro Martello - un luogo di design che punta a diventare riferimento anche per i giovani del territorio». Sulle facciate dell’ostello le telecamere serviranno anche alla polizia municipale: «Saranno un supporto per il controllo pubblico, porteremo un flusso pulito di giovani in una zona che potrà trarre beneficio dalla loro presenza», continua. Avesse aperto solo l’Anda, probabilmente ieri, a Mestre, avrebbero tutti brindato alla novità: l’immobile è bello, gli arredi piacevoli, l’arte del writer Joy (lui l’autore del murales) porta un colore in un angolo di via Piave che da anni è bollato come «Bronx» della terraferma. Ma a poche centinaia di metri di distanza, in via Ca’ Marcello, stanno sorgendo altre strutture ricettive: il raddoppio dell’ostello A&O, che per l’autunno arriverà a quasi 2 mila posti letto e l’investimento del gruppo immobiliare austriaco Mtk che per giugno 2019 avrà pronte quattro strutture alberghiere con sale riunioni e spa. Qui i gestori dovrebbero essere diversi, i cinesi di Plataneo, gli italiani di Leonardo hotels, gli israelini di Fattal hotels e gli inglesi Staycity con case per le vacanze. Quasi 4 mila posti letto, in totale. «Non tutto è negativo, io salvo le politiche del sindaco Luigi Brugnaro su Mestre commenta il docente di economia del turismo (Ca’ Foscari) Jan Van der Borg - Laddove si sta investendo in ostelli e alberghi, pochi mestrini o veneziani finora sarebbero andati a vivere, queste strutture aiutano una zona che pensavo persa». C’è poi un secondo motivo per cui il professore promuove gli hotel e gli ostelli mestrini: «Il problema sono i turisti “mordi e fuggi” e se una fetta di loro si ferma perché trova da dormire a prezzi accessibili - conclude - facciamo un favore e un regalo alla città». Van der Borg è tuttavia una voce fuori dal coro e per quando Martello rassicuri, «vogliamo contaminarci con il territorio, organizzare eventi con giovani artisti locali per mostre temporanee, musica e performance», le polemiche contro i nuovi alberghi sono aspre. «I turisti che dormono a Venezia sono diventati un numero enorme e i posti letto in strutture alberghiere ed extra continuano ad aumentare - dice Lidia Fersuoch, presidente di Italia Nostra - Nei prossimi mesi saranno pronti nuovi enormi “contenitori di turisti” come l’ex Ca’ di Dio, l’ex Catasto, l’ex Adriatica navigazione, le ex fornaci vetrarie di Murano, i mega ostelli della stazione di Mestre, le isole vendute dallo Stato e dal Demanio senza pensare ai cittadini ma solo al denaro. Intanto, le case spariscono: neppure basterebbe fermare i cambi di destinazioni d’uso, provvedimento necessarissimo, ma ormai insufficiente».
Italia nostra Continua la costruzione di enormi contenitori di turisti anche a Mestre