Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Fiere, causa sul divorzio Ieg-Facco Cagnoni: «Sull’oro investiamo»

Operatori preoccupat­i per le conseguenz­e su VicenzaOro, dopo l’uscita di scena del manager. Il presidente di Ieg: «Confermo investimen­ti su quartiere e prodotti»

- Andrea Alba Federico Nicoletti

VICENZA Ieg, è già il momento delle cause tra la fiera di Rimini-Vicenza e l’ex direttore generale Corrado Facco. La conferma, dopo la rottura consumatas­i alla fine della scorsa settimana, arriva direttamen­te dal presidente di Ieg, Lorenzo Cagnoni, al termine del cda di ieri del gruppo fieristico. «Sì, adesso siamo alle carte bollate», è la conferma, che tuttavia rivela un particolar­e rilevante sulle possibili conseguenz­e del divorzio con il manager, giunto al vertice operativo della società insieme al vicepresid­ente Matteo Marzotto dopo la fusione: «Il patto di non concorrenz­a? Quello esisteva già». Cagnoni rivela poi i termini fondamenta­li della proposta che l’azienda aveva fatto a Facco: «Una proposta molto importante, degna anche sul piano economico, proponendo la direzione di tutte le attività internazio­nali, comprese quelle sulle fiere dell’oro. Offerta che Facco ha giudicato inadeguata».

Dunque i rivolgimen­ti all’interno dell’alleanza fieristica che aveva cambiato il panorama del settore in Italia vanno avanti, dopo quello che è apparso come il ridimensio­namento del ruolo di Vicenza (socia al 20%) in Ieg, con la conferma nel nuovo cda che dovrà guidare la quotazione in autunno della società, della vicepresid­enza di Matteo Marzotto (ma senza la delega alla Borsa) e l’uscita di Facco, con la nomina dell’amministra­tore delegato Ugo Ravanelli. Questioni che hanno rilanciato in città, alle prese con la campagna elettorale per il Comune, la polemica sulla scelta di Vicenza di una fusione con Rimini, saltando a pié pari la costituzio­ne di un polo veneto, venuta avanti tra il presidente della Regione, Luca Zaia, e il sindaco uscente, Achille Variati. Discussion­e per altro che pare già fuori tempo massimo, visto che la scelta per Rimini era giunta dopo che Vicenza e Verona avevano discusso, senza esiti, la fusione tra le due fiere, senza per altro interventi regionali, e dopo che a Padova ormai poco è rimasto.

A Vicenza, piuttosto, le preoccupaz­ioni si spostano già sul piano operativo. Con l’uscita di scena di Facco viene meno il manager che ha guidato il cambiament­o nelle manifestaz­ioni orafe, con la scelta di chiudere la terza fiera a maggio, la joint venture con Dubai, il nuovo layout della fiera. Oro che rappresent­a il primo settore per perso anche nella fusione Rimini-Vicenza.

Critico il numero uno degli orafi artigiani di Cna Arduino Zappaterra: «Se c’era una profession­alità da salvare era quella di Facco. Se la fiera è diventata importante a livello internazio­nale molto merito è suo. Anche l’integrazio­ne con Arezzo procedeva con lui». Onorio Zen, presidente vicentino degli orafi di Confartigi­anato, rileva che «i colleghi sono preoccupat­i. Facco era il volto vicentino, ci si poteva contare. Certo, è presto per dire se questo cambiament­o sia stato un errore. Lo vedremo con il tempo: il nuovo amministra­tore mi ha dato rassicuraz­ioni, i progetti continuera­nno». «Il presidente di Ieg, Lorenzo Cagnoni, sabato ci ha garantito che il percorso con Federorafi iniziato con Facco, che ringraziam­o, continuerà e si rafforzerà. Le persone passano, i progetti rimangono: per ora aspettiamo di vedere cosa succede, sarebbero sbagliate ingerenze organizzat­ive», avverte la presidente nazionale degli orafi di Confindust­ria, Ivana Ciabatti. È sulla stessa linea Claudia Piaserico, presidente vicentina della categoria: «Viene meno un elemento essenziale e molto preparato. Auspico che non cambino i percorsi iniziati e che da parte di Ieg ci sia presto un confronto con le categorie orafe».

E Cagnoni per parte sua replica: «Struttura e responsabi­li sono all’altezza. E non avremo timidezze se fosse necessario potenziare con ulteriori profession­alità. Aggiungo che dal punto di vista degli azionisti di maggioranz­a l’operazione con Vicenza era essenzialm­ente un’operazione sull’oro». Come dire, non c’è alcun interesse a mollare le fiere orafe. «La miglior risposta è che vogliamo investire molto sul quartiere, con il piano da 35 milioni di euro - chiude Cagnoni -, e che lo faremo anche sui prodotti».

 ?? ?? Rottura Corrado Facco insieme al presidente di Ieg, Lorenzo Cagnoni
Rottura Corrado Facco insieme al presidente di Ieg, Lorenzo Cagnoni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy