Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tra prede e predatori
Tutto bene? Si vedrà, come in tutte le cose. Rinnovato il CdA, è stato risolto il rapporto con il direttore Facco. Tocca all’amministratore delegato mostrare quanto vale. Rimane che: quando si è piccoli, le competenze arrivano dove non bastano i capitali; quando si è grandi le competenze sono decisive per non mangiare i capitali. Si vedrà. Resta che si è diventati grandi invece che rimanere nani, che si va in borsa e i vecchi soci possono far soldi. Nessuna lite, nessun ricorso, magistratura a riposo: un caso speciale, in Veneto. Eppure solo e solamente normale. Onore a tutti gli attori quindi: dal sindaco e presidente della Provincia di Vicenza Variati e al presidente della CCIAA Mariani, soci. Al vicepresidente Marzotto e al consigliere Dalla Via, al direttore generale Facco. Per una volta, i nomi possono ben essere ricordati. Va anche ricordato, senza nulla loro togliere, quando si sono svolte queste vicende. Innanzitutto e come sempre: ogni territorio del Veneto fa quello che vuole, visto che la Regione nulla fa. Inoltre: stava scoppiando la bolla delle Popolari. Molti che avevano fatto il bello e cattivo tempo nei paraggi della Fiera di Vicenza avevano ben altro cui pensare. E così la Fiera uscì dalle «attenzioni» che l’avevano resa palcoscenico di grandi trame e grandi debiti. Scoppiò la bolla della Popolare e la Fiera, per una volta, poté fare la sua strada. Strada maestra, come s’è detto: tolta dal mercato «domestico», è stata messa sul mercato. Che non è festa né divertimento. Ma chi non è andato sul mercato, chi non ha voluto Spa e borsa, chi ha voluto rimanere «paroni a casa nostra», ha svuotato le tasche di migliaia di persone e riempito i tribunali per i prossimi decenni.