Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Veneto Banca, indagati i commissari. Scognamiglio: «Clima difficile»
TREVISO Azionisti contro i liquidatori di Veneto Banca. «Non hanno fatto quello che erano chiamati a fare». E così Giuliana Scognamiglio, Alessandro Leproux e Fabrizio Viola si scoprono indagati.
È il nuovo colpo di scena intorno all’indagine su Veneto Banca, con l’iscrizione nel registro degli indagati dei tre liquidatori, da parte del pm di Treviso, Massimo De Bortoli, con ipotesi di reato di irregolarità nella gestione del mandato. Un’inchiesta scaturita da un esposto presentato da una società romana, ex azionista, i cui vertici ritengono di non aver ricevuto adeguate risposte alle loro istanze.
Un fulmine a ciel sereno per i liquidatori: «Lavoriamo in un clima difficile» commenta Giuliana Scognamiglio nel breve spazio tra le riunioni che ieri l’hanno vista impegnata proprio per Veneto Banca. «Non so nulla delle contestazioni. Capisco che chi ha perso i soldi è arrabbiato, e noi siamo i primi a sostenere che chi ha sbagliato deve pagare. Uno dei motivi per i quali siamo stati nominati è proprio questo: fare azioni di responsabilità e cercare eventuali colpe. Ma lavorare in questo clima, rischia di diventare ogni giorno più complicato».
Il clima è quello animato dai risparmiatori imbufaliti, come quelli che hanno sputato e urlato contro il presidente dell’ultimo Cda della banca Massimo Lanza, alla fine di una udienza a Treviso. «Non è facile lavorare in questo stato di tensione sociale continua. Lo abbiamo rappresentato anche a Bankitalia e probabilmente l’incertezza politica di questo momento non giova. La speranza è che sia effettivamente istituito il fondo per l’indennizzo dei risparmiatori, perché probabilmente potrebbe calmare gli animi».
Intanto oggi, in tribunale a Treviso è fissata un’altra udienza importante, quella del Riesame sul ricorso presentato dall’avvocato Ermenegildo Costabile, legale dell’ex Ad Vincenzo Consoli, per chiedere l’annullamento del sequestro della villa e dei conti correnti della moglie. E di ieri anche la notizia della cessione di Bim, la private bank rimasta in capo alla liquidazione dell’istituto di Montebelluna dopo il passaggio a Intesa Sanpaolo, con il deposito alla Consob, da parte del Fondo Trinity, del documento di offerta totalitaria obbligatoria.
Intanto, a Vicenza il Riesame ha accolto la richiesta della moglie dell’ex presidente Bpvi Gianni Zonin: arredi giardino, vasi e fioriere e poco altro che sono stati sequestrati nella zona giardino, piscina e spogliatoio della villa di Montebello vanno restituiti, perché di proprietà della donna ben prima dei presunti reati. Rimangono invece i sigilli a case e terreni di proprietà dell’ex componente del cda Giuseppe Zigliotto e dei suoi familiari.