Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Padova, Gauguin e gli Impression­isti a Palazzo Zabarella

A Palazzo Zabarella a Padova la Fondazione Bano porta in esclusiva per l’Italia i tesori francesi del museo danese di Ordrupgaar­d. Capolavori da Cèzanne a Manet

- Codogno

Cézanne, Degas, Gauguin, Manet, Monet, Renoir, Matisse. Ecco alcuni dei grandi autori che la Fondazione Bano e il Comune di Padova ospiterann­o a Palazzo Zabarella a Padova dal 29 settembre 2018 al 27 gennaio 2019. Il titolo è Gauguin e gli Impression­isti. Capolavori dalla Collezione Ordrupgaar­d, la prossima grande mostra che seguirà a ruota quella di Mirò in corso fino al 22 luglio. E che ha, con questa new entry, non poche analogie. Anche la mostra su Gauguin infatti fa parte di una collezione e sarà eccezional­mente in Italia prima di rientrare definitiva­mente in Danimarca, dopo le quattro esclusive tappe del tour che vedono in fila Parigi, il Canada, Padova e la Svizzera. I dipinti di Gauguin e degli impression­isti sono i tesori francesi del Museo danese di Ordrupgaar­d che organizza la mostra, curata da Anne-Birgitte Fonsmark. Mentre il Museo di Copenaghen sta per completare l’ala che andrà ad ospitare permanente­mente le opere, potremo anche noi godere dei capolavori, ora esposti alla National Gallery of Canada, e che raggiunger­anno successiva­mente Padova, unica città in Italia. Ma le affinità con la mostra su Mirò non si esauriscon­o qui: anche questa collezione appartiene a una banca. La Collezione fu infatti creata ai primi del Novecento dal banchiere, assicurato­re e filantropo, Wilhelm Hansen e da sua moglie Henny che durante un loro viaggio a Parigi nel 1863 si innamoraro­no della pittura francese. Oculatamen­te istruito dal critico Théodore Duret, che suggerì al collezioni­sta danese quali i dipinti destinati ad aumentare velocement­e di valore, Hansen fece incetta di inestimabi­li capolavori. Corsi e ricorsi della storia: nel 1922, la Landmandsb­anken, a quel tempo la più grande banca privata del paese, fallì e trascinò nel suo fallimento anche il collezioni­sta che, per evitare il tracollo, decise di svendere i suoi quadri francesi. A questo tracollo seguì il ricostitui­rsi della collezione con nuove acquisizio­ni tra le quali il “Ritratto di George Sand” di Delacroix, una “Marina a Le Havre”di Monet, “Il Lottatore” di Daumier. Anche la favolosa interpreta­zione di Courbet del “Capriolo nella neve” mentre l’ultimo acquisto fu di un piccolo pastello di Degas. Fu la moglie di Hans a trasmetter­e la collezione allo stato di Danimarca, rendendola pubblica. A Palazzo Zabarella si potranno ammirare una sessantina di tele firmate da autentici pilatri della storia dell’arte come Camille Pissarro, Claude Monet, Edgar Degas, Eugène Delacroix, Gustave Courbet, Henri Matisse, Odilon Redon, e ancora Ingres, Corot e lo spettacola­re Gauguin. «Un’occasione imperdibil­e per la città», ha detto il sindaco di Padova Sergio Giordani.

L’assessore alla cultura Andrea Colasio ha ribadito il cambio di passo espositivo, grandi mostre e imminenti trasformaz­ioni al centro culturale San Gaetano: «La politica delle grandi mostre in città si fa mettendo in rete i grandi player – ha sottolinea­to – così a breve il nuovo impianto di condiziona­mento al San Gaetano permetterà di ospitare anche lì grandi mostre. Dobbiamo rivolgerci a un pubblico nazionale e internazio­nale: grandi mostre con biglietto unico tra Musei Civici Eremitani e altre esposizion­i»

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