Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Battaglin, il Giro è sempre più veneto

Dopo la doppietta di Viviani il trionfo dell’atleta di Marostica, la mamma: «Un duro»

- Di Alessandro Macciò

Terza vittoria in cinque tappe per il ciclismo veneto in questo Giro d’Italia: ieri il primo a tagliare il traguardo in Sicilia è stato il vicentino Enrico Battaglin (in foto), 28 anni di Marostica, tornato al successo dopo le due vittorie del 2013 e del 2014. Grande entusiasmo a Molvena, il paese dove Enrico vive con la famiglia: «Gli stranieri stanno dominando la scena, per fortuna ci sono i nostri talenti».

VICENZA E tre. Al Giro d’Italia il Veneto incassa la terza vittoria di tappa su cinque (la terza su tre consideran­do solo le vittorie dei ciclisti italiani): dopo la doppietta del veronese Elia Viviani, mattatore in Israele, ieri il primo a tagliare il traguardo di Santa Ninfa (Trapani) è stato il vicentino Enrico Battaglin della Lotto Nl-Jumbo, che ha chiuso davanti a Giovanni Visconti dopo una gara che ha visto la lunga fuga di un altro veneto, il trevigiano Andrea Vendrame.

Battaglin, 28 anni, nato a Marostica e residente a Molvena, aveva già trionfato a Serra San Bruno nel 2013 e a Oropa nel 2014. Il terzo sigillo personale dunque arriva dopo quattro anni di digiuno. «Dopo la mia seconda vittoria nel 2014, non sono stato continuo come avrei voluto - ha detto Battaglin a fine gara -. Ho combattuto per tornare al mio miglior livello e ci saranno tappe di montagna che proverò a vincere». Il riscatto era nell’aria, se si considera che martedì Battaglin aveva chiuso terzo e aveva promesso: «Presto ci riproverò». «Come stanno le gambe?», gli ha chiesto mamma Roberta dopo aver letto le sue parole. «È un percorso adatto a me - le ha risposto Enrico -. Parto col pensiero di provarci e poi vediamo come va». Ieri la signora Roberta era davanti alla tivù col marito Gianni, la figlia Elena e il nipotino Mattia. Dopo il trionfo, la festa del fan club tra brindisi, striscioni e caroselli. «Mio figlio non vinceva da quattro anni e ha dimostrato che è ancora competitiv­o - dice la mamma -. Chi non vince rischia di demoralizz­arsi, invece Enrico è un duro che pensa positivo e ci prova sempre. A fine anno poi si sposerà con la sua Arianna e sono sicura che il matrimonio gli darà ancora più forza».

Giovanni Battaglin, l’omonimo di Marostica che nel 1981 realizzò la storica doppietta Giro-Vuelta, esulta come per un figlio: «Era ora, ci speravo molto. Quando Enrico è passato al profession­ismo pensavo che sarebbe diventato un protagonis­ta, poi ha avuto qualche difficoltà e prima del Giro era un po’ preoccupat­o. Ora sta cercando la condizione e la sta trovando

nel momento giusto, spero continui su questa strada». Maurizio Vedovello, un altro ex ciclista, ha seguito la tappa via web dalla sua caffetteri­a di Marostica. A fine gara, il suo messaggio a Battaglin recitava così: «Te la sei meritata tutta». «Enrico è stato così rapido a vincere una tappa che non ho fatto nemmeno in tempo a incitarlo - scherza Vedovello -. Ogni tanto passa a trovarmi e mi racconta dei suoi allenament­i, dei dati che manda allo staff in Olanda. Ha dovuto fare il gregario, non è facile vincere quando in squadra hai due-tre corridori di grande livello. In questi anni gli stranieri stanno dominando la scena, per fortuna abbiamo ragazzi veneti e italiani come Viviani e Battaglin che tengono alto l’onore. Enrico potrebbe vincere ancora qualche tappa, anche se ora che il suo nome è tornato in auge gli avversari saranno ancora più attenti». Avviato al ciclismo dal papà Gianni, Battaglin ha mosso i primi passi con la maglia della Zalf-Fior di castelfran­co: «Con noi non sbagliava quasi niente - ricorda Gianni Faresin, il direttore sportivo -. Negli ultimi due anni non è riuscito a esprimere il suo potenziale, ora è tornato quello di prima e può vincere un altro paio di corse, soprattutt­o le grandi classiche del Nord: di talenti come lui non ce ne sono tanti, è giunta l’ora di tirare fuori il suo valore».

L’ultimo incontro di Battaglin con il presidente Egidio Fior risale a due settimane fa: «Gli ho detto di non buttare via le sue potenziali­tà e di fare risultato, forse gli ho portato fortuna».

Battaglin In questi anni ho combattut o per tornare al mio miglior livello, proverò a vincere altre tappe di montagna

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Vittorioso Enrico Battaglin al traguardo della tappa ieri a Santa Ninfa

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