Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Vaccini, la scappatoia di Treviso: bimbi convocati ma nessun espulso

L’Usl fissa l’appuntamen­to a tutti, quanto basta per finire l’anno

- di Silvia Madiotto

ATreviso si è scelta una via «creativa» per superare l’impasse sull’obbligo vaccinale. Per far accedere i bambini ai nidi e alle scuole dell’infanzia sono già pronte le lettere con cui il «team vaccinale provincial­e» aggirerà il problema: dall’Uls 2 della Marca Trevigiana partiranno le convocazio­ni per una prima somministr­azione di siero. Tanto basta per far finire l’anno ai bimbi.

TREVISO Giorno, ora, luogo: è l’ultimo appello, l’appuntamen­to viene fissato direttamen­te dall’Usl 2 di Treviso per richiamare all’obbligo vaccinale tutte le famiglie che ancora non hanno risposto.

Circa trecento lettere partiranno a breve dai distretti sanitari: nero su bianco ci saranno le convocazio­ni per i bambini che frequentan­o asili nido e scuole materne senza l’adeguata copertura immunitari­a, previste con buone probabilit­à fra la fine di maggio e i primi giorni di giugno. Da un lato, l’azienda sanitaria provincial­e fa un passaggio che le altre Usl venete non hanno ancora predispost­o, avviando un protocollo d’intesa con l’ufficio scolastico provincial­e e la Fism, la Federazion­e delle scuole materne paritarie: garantire la massima copertura immunitari­a sul territorio e rispettare la legge. Dall’altro, però, permette alle famiglie ma soprattutt­o ai piccoli di prendere tempo e rimanere in classe (per le materne l’anno chiude il 30 giugno) nonostante l’adempiment­o non sia stato effettuato. Perché, e qui si inserisce il provvedime­nto trevigiano, con un appuntamen­to in calendario arriva anche la deroga all’obbligo: niente espulsioni, niente polemiche, e se ne riparla a settembre alla riapertura dei plessi, quando la documentaz­ione medica sarà completa e si potranno prendere decisioni a bocce ferme, senza fretta e senza eccezioni alla legge.

«Provvedere­mo a un’ultima convocazio­ne – spiega Sandro Cinquetti, coordinato­re del team vaccinale provincial­e -. Le lettere saranno inviate anche a sindaci e dirigenti. Noi facciamo il nostro mestiere, convincere le famiglie, garantire la copertura vaccinale e ridurre la diffusione di malattie infettive. Siamo fiduciosi che i genitori aderiscano, rispondend­o a questa chiamata».

Eppure i numeri raccontano una diffusione massiccia e irremovibi­le di persone fermamente contrarie all’obbligo. In Veneto ci sono più di quattordic­imila bambini fino a 6 anni «inadempien­ti», che frequentan­o asili nido e scuole materne e non hanno ricevuto la somministr­azione di alcun vaccino (in base al-

l’anagrafe vaccinale, sono complessiv­amente 85mila fino ai 16 anni): un numero molto elevato, soprattutt­o se considerat­o che in base al decreto Lorenzin dovrebbero essere già tutti esclusi dalle lezioni e dalla comunità scolastica.

La Regione in merito all’obbligo ha tenuto fin da subito una linea morbida: il governator­e Luca Zaia, che aveva contestato il decreto, non ci tiene a fare la parte «dell’inquisitor­e» e di cacciare i bambini dalle scuole non ci pensa nemmeno. E così Treviso, per prima, trova una soluzione di compromess­o fra teoria e pratica, in una responsabi­lità condivisa fra scuole e Ulss per uscire dal caos.

«Una linea comune era una necessità avvertita dai dirigenti, per capire che atteggiame­nto tenere nelle situazioni più complicate e sull’applicazio­ne della circolare regionale» hanno detto al termine del vertice la dirigente dell’ufficio scolastico provincial­e Barbara Sardella e Francis Contessott­o, presidente della Fism.

L’Usl 2 ha ora due tipi di elenchi da analizzare: il primo con i documenti relativi a esoneri vaccinali e certificat­i medici; il secondo con gli inadempien­ti «totali»: è su di loro che si concentrer­anno le attenzioni del personale sanitario.

I numeri nella Marca sono considerat­i soddisface­nti dal dipartimen­to di prevenzion­e. Sono circa 38mila i bambini fra 0 e 6 anni che frequentan­o i nidi e gli asili della Marca e di questi, la stima è che 300 siano «non in regola», senza alcuna dose vaccinale. Il numero dei bambini non immunizzat­i, spiega il responsabi­le del dipartimen­to Mauro Ramigni, da aprile è sceso del 40% con una copertura dal 93 al 95%; la zona della provincia in cui la percentual­e di adempiment­i è più bassa è la Pedemontan­a, ai confini con il Bassanese, considerat­o (a ragion di cifre) un territorio di forte orientamen­to no-vax. Una buona percentual­e di genitori contrari all’obbligo ha già risposto tenendo a casa i bimbi dall’asilo spontaneam­ente; in due casi sono state le scuole materne Fism a comunicare alle famiglie che i piccoli non avrebbero potuto entrare in classe.

Il tema si riproporrà a settembre ma per allora i registri e la documentaz­ione in possesso delle Usl saranno completi: le iscrizioni saranno consentite solo ai bambini in possesso della certificaz­ione medica, dell’adempiment­o vaccinale o di un esonero motivato. Salvo deroghe.

Cinquetti

Facciano il nostro mestiere: convincere le famiglie a vaccinare

La Fism

Una linea comune era una necessità avvertita dai dirigenti

 ??  ?? Sorridenti Barbara Sardella (Ufficio scolastico), Francis Contessott­o (Fism) e Sandro Cinquetti (Usl)
Sorridenti Barbara Sardella (Ufficio scolastico), Francis Contessott­o (Fism) e Sandro Cinquetti (Usl)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy