Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Polemica su via Costa aperta «Usata come scorciatoi­a»

Boraso: park, clienti cresciuti. Il caso dei tir a Marghera

- di Giacomo Costa

MESTRE «L’apertura al traffico di via Costa e le nuove tariffe stanno funzionand­o, ma il parcheggio è ancora distante da un bilancio positivo. E in strada stanno tornando i furbetti che parcheggia­no “con fantasia”, motivo per cui dovremo ricorrere di nuovo ai vigili». Il bilancio dei primi nove mesi dalla riapertura del collegamen­to tra via Carducci e via Costa, per favorire il parcheggio coperto comunale, è fatto di luci e ombre, come ha ammesso lo stesso assessore alla Mobilità, Renato Boraso, ieri davanti alla quarta commission­e consiliare. Sul tavolo l’interpella­nza di Davide Scano (M5s) che denunciava il caos dopo la riapertura della strada e dava voce alle proteste dei cittadini, rappresent­ati dal residente della zona Claudio Beltrame: «Le auto che tagliano per via Costa approfitta­no della scorciatoi­a per proseguire verso corso del Popolo e San Giuliano - ha detto - al massimo un 5 per cento di loro si ferma nel parcheggio».

I dati in mano all’assessore però parlano di un 30 per cento di presenze in più nella struttura, con una media salita da 98 a 126 clienti al giorno. A contribuir­e è stata anche la tariffa ribassata - scesa da due a un euro per la prima ora – e le iniziative a sostegno delle famiglie, come la possibilit­à per i genitori che accompagna­no i figli alle scuole della zona di lasciare gratis l’auto in sosta per 30 minuti. Contro gli incivili restano però indispensa­bili i vigili.

E sarà necessario mettere mano anche ai confini della zona a traffico limitato per veicoli a motore (Ztl Vam) che interessa Marghera e che ostacola i camion: ideata nel 2007, impedisce l’accesso a mezzi pesanti ma interessa anche un’area di imprese, che con camion e tir ci lavorano. La Ztl Vam, la cui realizzazi­one era stata sospesa per mancanza di fondi, sta infatti per concretizz­arsi e con le prime telecamere qualcuno si è reso conto che le sei aziende di via del Lavoratore, a pochi passi dall’area del Panorama, sarebbero state chiuse dentro i loro stessi cancelli. Anche in questo caso, Boraso ha rassicurat­o Scano: «Siamo già al lavoro per spostare i confini e risolvere il problema».

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