Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Litteri, com’è bello il VeneziA «L’aria buona ci porta in alto»
Inzaghi chiede al bomber catanese i gol per il sogno promozione «Il tecnico è un martello. Se arriviamo quarti c’è da divertirsi»
VENEZIA Il sogno serie A. I gol per la serie A, e la scelta giusta. Gianluca Litteri si gode a Venezia un finale di stagione entusiasmante, con l’obiettivo realistico di saltare un turno ai playoff e la mission impossible del secondo posto che significherebbe apoteosi.
Litteri a Venezia, la scelta giusta...
«A gennaio ho scelto bene, sono arrivato in una società ambiziosa e credo che i risultati parlino da soli».
E dire che arrivò forse nel momento peggiore della stagione...
«Ricordo la prima partita di Salerno: la guardai dopo aver firmato in sede. Era un momentaccio, penso fossero otto partite senza un successo. L’anno scorso andai vicino alla promozione a Cittadella, quest’anno secondo me abbiamo qualche carta in più. Se arriviamo quarti ci sarà da divertirsi...».
L’aria di mare fa bene a Litteri?
«Posso dirlo senza timore di essere smentito. Sono di Catania, qui respiro un’aria buona, che evidentemente può portarci tanto in alto. Speriamo sia davvero così».
Inzaghi mi ha detto: «Mi sarei arrabbiato se l’allenatore mi avesse chiesto i sacrifici che chiedo ai miei attaccanti».
«Il mister è un martello. É maniacale, scrupoloso, ossessivo. Cerco sempre di abbinare al sacrificio qualche gol, sono un giocatore che si adatta e il mister mi ha chiesto determinate cose sin dall’inizio».
In Veneto lei è un habitué: Vicenza, Cittadella e Venezia. Che differenze ha trovato?
«La differenza l’ho trovata a Cittadella, dove il calcio è vissuto in una dimensione familiare rispetto alle altre due piazze».
Un fioretto per l’eventuale promozione?
«Mi raso a zero (ride: ha già il taglio militare, ndr). A parte gli scherzi, non ho ancora deciso. Sono scaramantico fino in fondo»
Il responsabile dell’area tecnica Leandro Rinaudo è palermitano, lei catanese. Non è che possa sorgere qualche problema considerata la forte rivalità fra le due piazze?
«Ho avuto l’onore di giocare con lui a Chiavari quando ero con l’Entella. Con lui ho un rapporto splendido, tanto che ci parliamo in siciliano e nessuno capisce nulla...»
Quali giocatori di questo Venezia l’hanno impressionata di più?
«Due nomi su tutti: Domizzi è di un’altra categoria, al di là dell’età ha un altro modo di vedere le cose. L’altro è Alex Geijo, capisci tante cose di lui e quanto sia bravo quanto ci giochi assieme»
Quando la curva canta: «Vogliamo la serie A», cosa le passa per la testa?
«Che Venezia merita di tornarci».