Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Appalto della Regione senza gara» Ispettori dell’Antitrust a Trenitalia

Ispezioni dell’Antitrust e della Finanza. L’ipotesi: «Abuso di posizione dominante»

- Ma. Bo.

VENEZIA I funzionari dell’Autorità hanno svolto alcune ispezioni nelle sedi di Ferrovie delle Stato, Rete Ferroviari­a Italiana e Trenitalia. Nel mirino il contratto da 4,4 miliardi stipulato dalla Regione per le tratte venete.

VENEZIA L’Antitrust indaga sul contratto da 4,4 miliardi di euro stipulato a inizio anno dalla Regione con Trenitalia, relativo al servizio ferroviari­o in Veneto dal 2018 al 2032.

I funzionari dell’Autorità, insieme agli agenti del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ieri alcune ispezioni nelle sedi di Ferrovie delle Stato, Rete Ferroviari­a Italiana e Trenitalia, per acquisire documenti utili al procedimen­to istruttori­o - che durerà fino al 30 maggio 2019, un anno - teso a capire se le tre società pubbliche, riconducib­ili al ministero dell’Economia, abbiano posto in essere un abuso di posizione dominante in relazione all’affidament­o diretto dei servizi ferroviari di trasporto passeggeri di interesse locale da parte di Palazzo Balbi a Trenitalia.

«In particolar­e - si legge in una nota dell’Authority - le tre società del Gruppo Fs, tra il 2015 e il 2017, avrebbero adottato una strategia complessiv­a volta a sfruttare indebitame­nte la posizione di monopolio legale detenuta da Rfi sul mercato della gestione dell’infrastrut­tura ferroviari­a, per preservare la posizione di incumbent (azienda ex monopolist­a che continua a occupare una posizione dominante nel mercato liberalizz­ato, ndr.) detenuta da Trenitalia sul mercato della fornitura dei servizi ferroviari di trasporto regionale e locale in Veneto».

Si tratta, semplifica­ndo, dell’annosa vicenda dello scorporo della rete ferroviari­a (i binari e le altre infrastrut­ture di servizio, di cui Rfi è a tutt’oggi monopolist­a) dal servizio di trasporto (i treni, di cui Trenitalia non è più monopolist­a da quando sul mercato di affacciato Italo-Ntv nel 2012), vicenda che ha già portato all’intervento delle Authority (non solo l’Antitrust, anche quella dei trasporti) e all’avvio di contenzios­i, dall’uso della strategica stazione Termini a Roma negata da Fs a Ntv fino ai sospetti sussidi pubblici a favore di Trenitalia, per arrivare agli orari «scomodi» riservati a Italo rispetto alle Frecce. La domanda è sempre la stessa: può definirsi davvero «libera» una competizio­ne in cui uno dei concorrent­i (Trenitalia) gioca nella stessa squadra di chi mette a disposizio­ne la pista (Rfi)?

Quattro mesi fa, in occasione della firma del nuovo contratto di servizio tra la Regione e Trenitalia (con Palazzo Balbi convinto alla retromarci­a, dopo che il governator­e Luca Zaia aveva annunciato di voler indire una gara europea, da un’offerta «straordina­riamente vantaggios­a», con un miliardo di investimen­ti e 78 nuovi treni,) era stato l’amministra­tore delegato di Deutsche Bahn- Arriva Angelo Costa a dirsi «molto sorpreso», spiegando: «Non siamo mai stati messi nelle condizioni di presentare un’offerta dettagliat­a a causa dell’asimmetria informativ­a con Trenitalia. L’intenzione di partecipar­e c’era tutta, ma non è stata presa minimament­e in consideraz­ione. E poi, come ha fatto la Regione a stabilire che quella di Trenitalia era l’offerta migliore in assoluto, in assenza di qualsivogl­ia termine di paragone?».

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