Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Storia, grandi salite e campioni Il Giro d’Italia arriva in Veneto

Il 6 giugno 1987 la tappa che arrivò a Sappada segnò la corsa, tra litigi e polemiche

- Daniele Rea

PADOVA Il Giro d’Italia arriva sulle strade venete. Domani la tappa da Ferrara a Nervesa della Battaglia, domenica le Dolomiti verso il traguardo di Sappada. In un inserto speciale di otto pagine la grande corsa a tappe in Veneto.

È rimasta nella memoria collettiva di appassiona­ti e addetti ai lavori come la «tappa del tradimento». Che poi sia andata precisamen­te così è questione controvers­a. Controvers­a almeno tanto quanto lo è stata la tappa del Giro d’Italia che portò i ciclisti dal lido di Jesolo a Sappada, il 6 giugno 1987.

Andiamo con ordine. In maglia rosa c’è il bresciano Roberto Visentini, ottimo ciclista, passista capace di difendersi benone in montagna, eccellente cronomen. Insomma, uno che con le grandi corse a tappe ha una certa confidenza. Tanto che l’anno prima a salire sul podio della classifica finale vestendo le insegne del primato è stato proprio lui. Visentini corre per la Carrera e in Carrera c’è anche l’irlandese Stephen Roche. Due galli in un pollaio troppo piccolo, due campioni. L’italiano, 30 anni, è il vincitore dell’ultima edizione ed è il capitano; l’irlandese, 28 anni, è la sorpresa del Giro. Ha preso la maglia prima della crono di San Marino e lì ha dovuto toglierla e riconsegna­rla a Visentini. Insomma, cose di famiglia, tutto all’interno della stessa squadra. Non si amano troppo, i due. Entrambi sanno di poter vincere ed entrambi sono assolutame­nte convinti di essere il leader naturale della squadra. E poi non potrebbero essere più diversi: Roche è nato a Dublino, è figlio della working class, prima di darsi al ciclismo profession­istico ha fatto il congegnato­re meccanico. Visentini è di Gardone, arriva da una famiglia benestante, proprietar­ia di un’azienda di onoranze funebri. Quella stessa azienda che andrà a dirigere una volta smesso di pedalare, tre giorni dopo aver sterzato al ciglio per sempre.

Ma torniamo alla tappa. Un percorso di oltre 220 chilometri, duro ma non durissimo. E il giorno dopo c’è un tappone dolomitico con Croce, Gardena, Sella, Pordoi e Fedaia da da scalare e tanta fatica da fare. All’interno della Carrera ci sono due ali, una per l’italiano e l’altra per l’irlandese. Che, con il compagno in rosa, attacca a sorpresa nella discesa che scende da Forcella Monte Rest. Una sorpresa per tutti, in pochi capiscono subito cosa sta succedendo. Si pensa a un attacco concordato tra i due, che Roche voglia fare da punto d’appoggio per Visentini. Non è così. L’irlandese attacca di nuovo, insieme al francese Bernard. Visentini si pianta, ha una crisi di fame, non reagisce subito. Roche prende vantaggio e il bresciano, lungo la salita che porta a Sappada, sale come se avesse le ruote sgonfie. In poco tempo prende tre minuti, che saranno sei al traguardo di Sappada dove vince l’olandese Johan Van der Velde. All’arrivo succede di tutto: accuse incrociate, litigi, polemiche infuocate. Visentini chiede persino ai dirigenti della squadra che Roche venga escluso dal Giro ma, concretame­nte, non succede nulla che possa cambiare lo stato delle cose.

Roche riprende la rosa, si affronta il tappone da Sappada a Canazei e Visentini prova ad attaccare: il capitano è lui, la sera prima è stato rassicurat­o anche dal ds Davide Boifava. Ma il bresciano è svuotato di energie, le tensioni del giorno prima hanno lasciato il segno. Proprio non va, mentre Roche controlla la corsa. Qualche tappa dopo Visentini cade e si frattura un polso: ritiro. Roche vince il Giro e quell’anno metterà a segno una tripletta incredibil­e: vincerà anche il Tour de France e poi il Mondiale su strada.

La tappa della lite I due correvano per la stessa squadra, in rosa alla partenza da Jesolo c’era ancora Visentini

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 ??  ?? La scheda La tappa del 6 giugno 1987 resta senza dubbio una delle più controvers­e nella storia del Giro d’Italia. A Jesolo alla partenza in maglia rosa c’è Roberto Visentini, capitano della Carrera ma l’irlandese Stephen Roche, della stessa squadra, lo...
La scheda La tappa del 6 giugno 1987 resta senza dubbio una delle più controvers­e nella storia del Giro d’Italia. A Jesolo alla partenza in maglia rosa c’è Roberto Visentini, capitano della Carrera ma l’irlandese Stephen Roche, della stessa squadra, lo...

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