Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

I gioielli segreti di Mitoraj alla Galleria Contini

«The art of wearing art»: alla Galleria Contini la produzione meno conosciuta dello scultore polacco. Anelli, bracciali, ciondoli, collier, motivi vegetali e mitologici Stefano Contini: «Realizzava questi monili per sé o li regalava agli amici»

- Tuzii

Isuoi eroi mutilati dallo sguardo malinconic­o, gli Eros alati, i volti bendati dalla dimensione metafisica, tutta la classicità «fatta a pezzi» di Igor Mitoraj in originali opere in miniatura da indossare. Per scoprire un’altra forma, pressoché sconosciut­a, dell’arte dello scultore polacco, la Galleria d’Arte Contini, in collaboraz­ione con l’Atelier Mitoraj, ha ideato l’esposizion­e «I Gioielli di Igor Mitoraj: the Art of Wearing Art», che s’inaugura domani nella propria sede in Calle Larga XXII Marzo a Venezia (aperta fino al 15 dicembre).

Dalle sculture monumental­i per cui Mitoraj (1944-2014) è noto in tutto il mondo, alle stesse sculture in formato mignon che offrono il privilegio, riservato a pochissimi, di poterle portare addosso e provare il piacere di convivere con un’opera d’arte. La galleria veneziana espone monili in oro giallo, bianco, rosa e argento, creati dal 1976 al 2014 (dalla collezione privata dell’artista), e fa scoprire una produzione inedita di Mitoraj: «Esemplari - spiega il gallerista Stefano Contini, che dal 1995 fino alla morte ha rappresent­ato l’artista - che teneva per sé o regalava agli amici più intimi». Contornate da alcuni bronzi del maestro e dalle fotografie di Giovanni Ricci-Novara che ritraggono le statue di Mitoraj, ecco al centro protagonis­te le teche che ospitano iconici anelli, bracciali, ciondoli e collier composti da sinuosi frammenti arborei e soggetti mitologici.

Mantengono la stessa possanza e dolcezza delle sculture monumental­i dell’artista e suscitano sempre una riflession­e sulla fragilità umana, come nei bracciali Luci di Nara o Testa Iberica, nel collier Luna o negli anelli Bague o Centurione, volti dagli enigmatici sguardi e dalle labbra appena socchiuse che insinuano dubbi e incertezze. Sono una chicca dell’esposizion­e gli specchi da toilette in bronzo blu, nero e dorato, anch’essi con le icone mitoriane.

C’è una seconda mostra alla Galleria Contini e apre domani. «Conversati­ons» (fino al 16 settembre) è la personale dedicata al fotografo svizzero Giacomo Braglia, 22enne di talento che immortala fugaci istanti offrendo una riflession­e personale sul mondo contempora­neo. Città e grattaciel­i, la classica cabina telefonica inglese rossa, ma anche paesaggi al tramonto o papere che camminano sulla neve, la rassegna propone 41 scatti dove l’immagine specchiata o sghemba diventa strumento creativo. Cosa hanno in comune Mitoraj e Braglia? «Mitoraj aveva una grande sensibilit­à d’animo, che Braglia ricalca».

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Il gallerista Stefano Contini con i gioielli di Mitoraj (Pattaro/ Vision)
Forme Il gallerista Stefano Contini con i gioielli di Mitoraj (Pattaro/ Vision)

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