Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Fondazione Ligabue, il magazine cambia volto
Marzo Magno nuovo direttore: «Saremo anche in edicole e librerie»
La rivista semestrale Ligabue Magazine compie 36 anni. Con le sue 72 edizioni, i suoi 432 articoli, le 17.280 fotografie pubblicate... non è mai stata così giovane. La rivista di chi percorre le vie del mondo, voluta da Giancarlo Ligabue, imprenditore e mecenate, grandissimo collezionista, celebre paleontologo, oggi è portata avanti con lo stesso grande impegno – e competenza - dal figlio Inti, che ha trasformato il Centro Studi Ricerche Ligabue in Fondazione. La rivista ora cambia direttore. Ad Adriano Favaro succede lo scrittore e giornalista Alessandro Marzo Magno. «Ancora una volta un veneziano – spiega Inti Ligabue – una scelta di continuità territoriale. Porto Venezia in giro per il mondo grazie al magazine bilingue, diffuso in 14 Paesi». Con Marzo Magno la rivista, che rimane un raffinato prodotto editoriale di eccellenza nel settore, si fa però più pop e più smart: «Saremo anche in edicola – spiega il nuovo direttore – e in libreria».
Lo scopo del nuovo direttore è rendere la rivista accessibile. Seguendo la mission di Inti Ligabue che ha sempre fortemente investito nella divulgazione, grazie alle mostre, agli incontri, agli eventi. Nella nuova rivista firmata Marzo Magno (costo 18 euro a numero, 29,50 euro abbonamento annuale) stampata da Grafiche Antiga ed edita da Fondazione Giancarlo Ligabue, editore dal 2017, con Alberto Angela direttore editoriale, tante le firme di spicco che in questo primo numero compongono una sorta di monografia dedicata alla prossima grande mostra che si terrà a Venezia, a Palazzo Loredan.
Il 30 giugno chiude la mostra «Il mondo che non c’era. L’arte precolombiana nella Collezione Ligabue», un viaggio tra le civiltà mesoamericane, e il 14 settembre inaugura «Idoli», una mostra che, come anticipa il magazine, con oltre 100 opere esposte ( moltissimi i prestiti importanti), parlerà di idoli, miti e feticci. Molto interessante nel magazine, tra gli altri, l’intervento dell’antropologo Marino Niola che racconta gli idoli della contemporaneità e, attraverso i diamanti, crea luminosi collegamenti che spaziano da Marilyn Monroe a Damien Hirst. Tantissime le novità sul piatto.
A cominciare da un documentario su Giancarlo Ligabue che sarà ultimato nel 2019. A breve anche la notizia ufficiale della recente acquisizione di una maschera di Teotihuacan dalla collezione Henry Matisse comprata da Sotheby’s, che speriamo di vedere a palazzo Loredan prima del 30 giugno. La Fondazione sta cercando una nuova casa: «Mi piacerebbe – racconta Inti – riunire tutta la collezione di mio padre in un unico luogo, dove organizzare mostre e dove ci fosse anche una cineteca». Sono oltre 60.000 le immagini digitalizzate in questi anni e l’archivio vanta video rarissimi. Lo spirito è sempre quello dell’accessibilità: gli articoli dei numeri passati della rivista sono stati tutti digitalizzati e sono acquistabili on line sul sito della Fondazione. Mentre l’App della Fondazione Giancarlo Ligabue è scaricabile gratuitamente e offre continui aggiornamenti sulle attività della Fondazione e, nel momento in cui si accede in mostra, è possibile ottenere contenuti speciali di approfondimento. Grazie alla Fondazione Ligabue le scienze sociali non sono mai state... così social.