Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Italia deferita per colpa anche del Veneto
VENEZIA La Commissione Ue ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia europea per aver violato le norme europee antismog col ripetuto sforamento dei limiti di Pm10. I superamenti sono stati rilevati in Pianura padana (Veneto, Emilia, Piemonte, Lombardia), a Roma e a Napoli, dove si è arrivati a circa 100 giorni di sforamento all’anno del livello di guardia giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo d’aria, il triplo della soglia di tolleranza per la salute, attestata a 35 giorni all’anno. Il 31 gennaio il commissario Ue all’Ambiente, Karmenu Vella, aveva convocato a Bruxelles i ministri di nove Paesi tra cui l’Italia, chiedendo l’adozione di misure per ridurre lo smog. La documentazione fornita da Roma è bastata ad evitare l’aggravamento della procedura di infrazione sull’azoto ma non quella sul Pm10, perché il piano italiano prevede una normalizzazione della situazione in tempi troppo lunghi.
Alla luce di tutto ciò il Codacons ha denunciato il Comune di Padova, che come Torino e Frosinone ha sforato almeno in una centralina (quella del quartiere Arcella) il limite annuale di 35 giorni per le polveri sottili, con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi. «Colpa della mancanza di interventi, da parte dell’amministrazione, utili a ridurre i livelli di inquinamento — spiega il Codacons —. Il Comune di Padova deve dunque essere indagato per reati contro l’ambiente e la salute pubblica e per concorso in omicidio colposo, in relazione ai decessi registrati in città a causa di malattie direttamente riconducibili allo smog».
Per la Regione parla invece Gianpaolo Bottacin, assessore all’Ambiente: «Il livello di Pm10 e degli altri inquinanti negli ultimi dieci anni in Veneto è sceso del 40%, perchè abbiamo investito e investiamo ancora nei treni di nuova generazione, negli autobus a basso impatto ambientale, nel bike sharing, nella rottamazione di vecchi veicoli. Stiamo affrontando anche la rottamazione delle vecchie stufe. Il problema è che l’Europa ci deferisce per il Pm10 però ci obbliga a incentivare le biomasse legnose come fonte energetica rinnovabile, ma sprigionano proprio le polveri sottili».