Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia, Ponte bloccato ogni giorno
Incidenti o avarie, Adico: risarcimento ai pendolari. Actv: non si può fare nulla
VENEZIA È successo di nuovo, ieri: un’auto si è fermata sul ponte della Libertà e il tram, pieno di pendolari, è stato costretto a uno stop di un’ora. Il calvario di chi doveva arrivare al lavoro o a scuola è iniziato alle 7.50. «Non passa giorno che non riceviamo segnalazioni di disagi nei collegamenti per Venezia», dice Adico. Ma Silvano Vernizzi (ad di Veneto Strade) e Luca Scalabrin (presidente di Actv) allargano le braccia: «Non si può fare nulla».
VENEZIA È successo di nuovo, ieri: un’auto si è fermata sul ponte della Libertà e non è più ripartita. Dietro il tram, pieno di pendolari, costretto ad uno stop di un’ora. Il calvario di chi doveva arrivare al lavoro o a scuola è iniziato alle 7.50: il traffico si è rallentato, in strada sono scesi i bus sostitutivi e fino alle 8.54 la circolazione non è tornata alla normalità. «Non passa giorno che non riceviamo segnalazioni di disagi nei collegamenti per Venezia - dice Carlo Garofolini, presidente dell’associazione consumatori Adico - Sarebbe giusto che queste persone venissero risarcite». Chi studia o lavora a Venezia e si trova bloccato sul ponte ad attendere un bus ma anche chi è ancora in terraferma ed è costretto a salire a bordo dei mezzi sostitutivi al tram o spostarsi su un’altra linea, accumula ritardi su ritardi e magari, una volta arrivato in ufficio, perde soldi in busta paga: «Sarebbe ora di intraprendere qualche iniziativa a tutela di questi lavoratori - conclude - e pure dei turisti, chi arriva in pullman paga la Ztl e per colpa delle code sul ponte perde tempo prezioso». Ieri, lo stop alle corse del tram e i rallentamenti sono durati un’ora, tre giorni fa, mercoledì 15, per colpa di un bus di Atvo in panne i disagi sono proseguiti dalle 7 alle 8.54. Il giorno prima la fermata del tram è stata tra le 8 e le 9 mentre il 3 maggio è durata poco, tra le 8.40 e le 9 ma in questo caso l’auto si è fermata sul cavalcavia ai piedi di San Giuliano, il secondo punto critico del percorso del tram tra Favaro e Venezia. A maggio gli stop sono già stati sei, ad aprile 7, a marzo 8, a febbraio 6 e solo quelli più gravi. «Non sono aumentati gli incidenti e le avarie - spiega il comandante della polizia municipale Marco Agostini - è che nell’ultimo periodo si sono fermati tre bus sulle rotaie e ci si mette di più a liberare la strada». Domanda: si può risolvere il problema? Agostini scuote la testa: «No». E lo stesso dice Silvano Vernizzi, amministratore delegato di Veneto Strade: «Non esistono soluzioni per evitare rallentamenti e disagi se c’è un incidente o un mezzo si ferma sul ponte della Libertà - spiega - non si può fare nulla, è un problema che avevamo posto proprio quando si è deciso di portare il tram in piazzale Roma». I pendolari ormai ci hanno fatto l’abitudine al rischio di un’avaria che blocca il tram e nemmeno più si sollevano le proteste come succedeva invece all’inizio, ossia due anni e mezzo fa all’avvio delle corse della linea T1. Solo qualcuno, ieri, sui social si è sfogato: «Ogni giorno si conferma quello che già sapevamo, portare il tram sul ponte è stata una follia». Commenta il presidente di Actv Luca Scalabrin: «Il problema è sempre lo stesso, i convogli non corrono su una corsia protetta e purtroppo l’unica cosa che possiamo fare è velocizzare al massimo i soccorsi - spiega Avessero accettato di fare la piattaforma al centro del ponte, sarebbe stato diverso». C’è infine il sindacato Sgb a polemizzare sullo stop del bus di Atvo che mercoledì è rimasto fermo sul ponte tra le 7 e le 9. «L’azienda ha avanzato scuse inaccettabili (il carro attrezzi era a San Donà e ha trovato traffico, ndr) - tuona Sgb - c’è stata un’interruzione di pubblico servizio, intervenga chi di dovere». Si difende Atvo: «l’azienda è intervenuta prontamente e si riserva di tutelare il suo buon nome dalle diffamazioni di Sgb».