Rettore Bugliesi: «Contratto di governo università e ricerca all’ultimo posto»

«Contratto di governo: l’università e la ricerca (insieme alla lotta al baronato) compaiono al 29° punto, su 29. Che dire, piuttosto di nulla, meglio piuttosto». Il rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi affida a Twitter la prima riflessione sul programma che ha messo d’accordo Matteo Salvini e Luigi di Maio: l’università sempre in coda. Sarà «dulcis in fundo» o «venenum in cauda»? «Mi hanno detto che i punti del contratto sono in ordine alfabetico e quindi la «U» di università viene alla fine – sorride Bugliesi – Ho fatto fioretto di non parlare di politica fin quando sono in carica e quindi…» Epperò è la politica che decide quanti soldi andranno e con quali criteri a Comuni, Regioni, università. «Infatti osservo da rettore – annuisce Bugliesi - E quello che ho visto è che in campagna elettorale non una parola è stata spesa sull’Università: nessuna delle forze politiche l’ha menzionata. Ciò dimostra come le priorità siano altre, dimostra che c’è un modo di pensare alla crescita del pese totalmente slegato dalla ricerca. In realtà i paesi che crescono lo fanno perché investono in ricerca ma da noi si rivela la percezione che la ricerca è un costo, non un investimento». Il governo Gentiloni non era dispiaciuto ai rettori: aveva portato risorse fresche con i piani straordinari per i ricercatore e le eccellenze. «Vedremo se saranno confermateime iniziative», annuncia il rettore. (mo.zi.)