Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Lo strazio composto di mamma Rossetto «Eravamo felici...»
NOVENTA VICENTINA A casa Rossetto, a Noventa Vicentina, è un via vai di persone, una catena di abbracci, di strette di mano. E ogni ora che passa, per i familiari lo spettro della morte diventa una terribile realtà con cui iniziare a convivere. Anna Dalisera, la moglie di Luciano Rossetto, caporeparto 51enne alla Komatsu di Este, e mamma di Arianna, 17 anni da compiere a luglio, nel suo composto dolore, guarda le foto dei momenti felici. E sussurra: «Eravamo una bella famiglia che ora non c’è più». Torna con la memoria a martedì mattina, «una mattina come tante», l’ultima, «frenetica», non senza ritardi, con Arianna da far uscire prima da scuola e il marito che l’avrebbe accompagnata a Schio per l’ennesima gara di tennis, sport nel quale la studentessa aveva saputo imporsi con riconoscimenti a livello regionale.
Nel pomeriggio, quella visita inaspettata: «Sono arrivati i carabinieri a chiedere il riconoscimento della targa dell’auto di Luciano». Il perché di quella visita è stato chiaro solo in seguito: «Ho realizzato cosa fosse accaduto solo quando mi hanno chiesto di riconoscere i corpi» racconta la donna che non mostra lacrime agli estranei. Con l’anziana madre e il primogenito Nicola ha aperto la porta (oltre al medico che l’ha visitata) al sindaco Marcello Spigolon, che ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali (gli esercizi commerciali davanti ai quali transiterà il corteo funebre terranno le serrande abbassate), e al preside della scuola dei suoi due figli, al quale ha già preannunciato che «sarà un funerale riservato, come era Arianna».
A scuola, all’istituto «Masotto» di Noventa, ieri c’erano solo lacrime a segnare i visi. E in classe, nel banco di «Ari», così come veniva chiamata la 17enne, una rosa bianca e messaggi a ricordo. «Per i ragazzi è stato un duro colpo, c’è grande disperazione – racconta il dirigente scolastico, Carlo Alberto Formaggio -, dopo il minuto di silenzio rispettato in classe, nelle tre sedi, c’è stato un momento di riflessione con psicologi e professori al palazzetto dello sport, per elaborare il lutto, per non lasciare soli gli studenti». I compagni di istituto di Arianna (al terzo anno del liceo di scienze umane) hanno già espresso il desiderio di piantare un albero nel parco della scuola, a ricordo della 17enne. Il sindaco parla di «grave perdita».
Ho capito solo quando i carabinieri mi hanno chiesto di riconoscere i loro corpi