Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il ponte del 2 giugno da bollino nero Ca’ Farsetti rilancia varchi e deviazioni
Redentore, altra giornata «calda». Venis sta elaborando i risultati dei conta-persone
Brugnaro Vogliamo difendere Venezia, un impegno preso con i residenti
VENEZIA Il «ponte» del 2 giugno da bollino nero. Ca’ Farsetti ci riprova, anche se le modalità sono ancora da definire nei dettagli. Non è ancora chiaro infatti se il sindaco deciderà di installare nuovamente i tornelli, in realtà sono varchi pronti per essere chiusi, ma visto il risultato positivo della sperimentazione del Primo maggio è più che probabile che Comune e Polizia municipale riproporrà lo schema già adottato. Un mese fa, con duecentomila persone in quattro giorni, il temuto assalto a Venezia alla fine non c’è stato, forse anche per una campagna informativa che ha visto in prima linea il sindaco a sconsigliare la gita fuori porta dei pendolari. «Via libera solo agli ospiti degli hotel», aveva fatto sapere Ca’ Farsetti. Ora la macchina informativa si sta rimettendo in moto, anche perché le categorie chiedono informazioni precise e in anticipo. Per questo l’amministrazione sta definendo la lista completa dei giorni da bollino nero che comprende sicuramente anche la festa del Redentore prevista tra il 14 e il 15 luglio, da comunicare.
Naturalmente saranno adottate anche tutte le altre misure previste nell’ordinanza firmata dal sindaco a fine aprile per arginare l’onda turistica crescente che soffoca il centro storico e talvolta spaventa. Le nuove barriere ai piedi del ponte della Costituzione e all’imbocco di Lista di Spagna, combinate con lo spostamento dal bacino San Marco dell’approdo dei lancioni gran turismo (ora tutti a Riva degli Schiavoni) a Fondamenta Nuove, servono infatti a far defluire in percorsi alternativi l’alta marea umana. Torneranno i totem, i cartelli informativi con in bella evidenza le vie di uscita (exit), le decine di agenti della polizia municipale a vigilare sul centro storico. Anche se le uniche deviazioni introdotte nel ponte del Primo maggio furono imposte alle automobili, quando i parcheggi di piazzale Roma si sono esauriti, i vigili le hanno deviate al multipiano del Tronchetto. Il piano di gestione dei flussi comunque ha funzionato con una distribuzione dei turisti sui percorsi alternativi. Probabilmente la campagna di informazione, le proteste e le polemiche che i tornelli hanno sollevato avrebbero funzionato da deterrente e spinto i flussi a sparpagliarsi in centro storico. Ma la prova del nove ci sarà quando l’afflusso sarà più elevato, sicuramente tra luglio e agosto durante le ferie estive, anche se l’amministrazione teme che in vista della Festa della Repubblica, la città possa essere scelta meta preferita della tre giorni di vacanza.
Intanto Venis sta ultimando la sperimentazione delle tecnologie che permettono di contare le persone a passeggio per il centro storico. Entro un paio di settimane i risultati saranno consegnati al sindaco che assieme alla giunta dovrà decidere che metodo usare per una gestione interattiva dei flussi basata su numeri certi e non su stime. L’antipasto estivo di ingorghi, code nelle strettoie e agli imbarcaderi dei vaporetti c’è già stato infatti già a Pasqua, . «Vogliamo difendere e salvaguardare Venezia — continua a ribadire Brugnaro — è un impegno che ci siamo presi con l’Unesco, ma soprattutto con i residenti».