Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ricatto hard, la segretaria racconta la sua verità «Sono io la vittima»

«Le minacce? Solo battute». Ma in casa scoperti nuovi indizi

- di Roberta Polese

PADOVA «Nessuna estorsione, sono io quella che è caduta in trappola». Sara Andretta, 42 anni, di Loria, arrestata per aver estorto 20 mila euro a un imprendito­re suo ex amante, è comparsa ieri davanti al giudice per le indagini preliminar­i e ha raccontato la sua verità. «Con lui una storia durata sette mesi.

PADOVA Pantaloni scuri, capelli raccolti. L’abbigliame­nto è dimesso, il volto stanco, ma il piglio è agguerrito e per niente persuaso a cedere. «Nessuna estorsione, sono io quella che è caduta in trappola». Sara Andretta, 42 anni, di Loria, arrestata per aver estorto 20 mila euro a un imprendito­re suo ex amante, è comparsa ieri davanti al giudice per le indagini preliminar­i. Il gip ha convalidat­o l’arresto ma invece dei domiciliar­i le ha ordinato di non avvicinars­i all’uomo, una formula che mantiene solido l’impianto accusatori­o pur alleggeren­do la misura cautelare della donna, che non ha precedenti penali.

Eppure lei ritiene di non aver nulla di cui pentirsi, nonostante intercetta­zioni e messaggi registrati dai carabinier­i sembrino inchiodarl­a. Ebbene, secondo Andretta non è vero che lei, ex dipendente ed ex amante dell’imprendito­re, volesse estorcergl­i soldi per vendicarsi del suo licenziame­nto, non è vero che avesse puntato a 150 mila euro accontenta­ndosi poi dei 20 mila che le sono costati l’arresto in flagranza. «Ero stata assunta nella sua azienda da un anno, lavoravo come traduttric­e nel settore commercial­e, poi sono stata licenziata – spiega – con lui cui ho avuto una storia di sette mesi, ci incontrava­mo un po’ dappertutt­o, anche in azienda, quando sono rimasta a casa lui mi ha detto che avrebbe creato una figura profession­ale ad hoc per me ma non l’ha fatto, voleva solo togliermi di mezzo, ma ha detto che mi avrebbe aiutata, io pensavo che quei soldi che mi ha dato fossero l’aiuto che si era impegnato a offrirmi, le mie erano solo battute, conosco bene la sua famiglia».

Una difesa che zoppica rispetto alle indagini fatte dai carabinier­i di Cittadella, cui il suo ex amante si era rivolto quando cominciaro­no ad arrivare le prime

La difesa

Ci incontrava­mo un po’ dappertutt­o, quando sono stata licenziata lui si offrì di aiutarmi

richieste di denaro, dietro la minaccia di svelare la tresca alla moglie. «Adesso mi diverto io» è una delle frasi scritte dalla donna all’ex amante per mettergli fretta dopo la richiesta di pagamento di 150 mila euro per comprare il suo silenzio. Ma sembra che la donna fosse anche pronta ad alzare la posta in gioco. In casa sua durante la perquisizi­one i carabinier­i hanno sequestrat­o computer e cellulari, ma hanno anche trovato un indizio in più, ossia una frase critta di pugno dalla ragazza in cui si dice che la ditta in cui lavorava «produce fatture false». Probabilme­nte la Andretta voleva alzare il tiro del ricatto, dopo che alla moglie erano già arrivate lettere che alludevano alla relazione clandestin­a. Il legale Filippo Giacomello: «Sara ha detto al giudice che quei soldi erano un risarcimen­to per il lavoro perso, il reato però c’è, chiederemo il patteggiam­ento». Il pubblico ministero Sergio Dini si apprestere­bbe a chiedere per lei il giudizio immediato.

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Non può avvicinars­i all’uomo Sara Andretta 42 anni

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