Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tumore fatale per la trasfusione Maxi-risarcimento
PADOVA Si era sottoposta fin da piccola alle trasfusioni di sangue, perché malata di Talassemia. Erano gli anni ’70 e ’80, le sacche di sangue arrivavano anche dall’estero e il ministero della Salute non aveva predisposto i piani sanitari per controllare che fossero «pulite». E così una donna di Cadoneghe a 20 anni è stata contagiata dall’epatite C, contro la quale ha combattuto fino alla fine dei suoi giorni, con l’aiuto e il sostegno del marito, della mamma e della sorella.
E’ morta a 42 anni, per un tumore al fegato. A seguito di una lunga battaglia giudiziaria, i familiari, assistiti dagli avvocati Glauco Susa di Venezia e Luigi De Lucchi di Genova, hanno ottenuto un risarcimento complessivo di 670 mila euro dal ministero della Salute. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Appello di Venezia, alla quale il ministero aveva fatto ricorso dopo che già in primo grado i giudici avevano dato ragione ai parenti della sfortunata paziente. Il 4 giugno prossimo saranno passati undici anni dalla morte della 42enne e a meno che il dicastero coinvolto non ricorra anche in Cassazione, questa potrebbe essere la fine definitiva a una vicenda lunga e dolorosa.
Il braccio di ferro è durato anni perché non si voleva riconoscere il nesso di causalità tra l’infezione contratta dalla donna a causa di una sacca di sangue infetta che le era stata trasfusa e la malattia insorta anni dopo. E’ stato un consulente tecnico a dimostrare scientificamente che il fegato della donna si era così deteriorato per i continui attacchi del virus, che ha cominciato a produrre cellule malate. Il tumore al fegato, purtroppo, è una delle patologie più difficili da curare e la signora, con il fisico già debilitato, non era in grado di affrontare le terapie indicate.
Se ne è andata circondata dall’amore dei suoi cari, decisi però a ottenere giustizia, una forma di responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto controllare quelle sacche di sangue che hanno condannato a morte molte persone a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Ora, dopo 11 anni, hanno ottenuto giustizia.